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Migranti, Aquarius: “Malta rifiuta nostro scalo tecnico obbligatorio. Non ha dato spiegazioni. Andremo a Marsiglia”

La nave - indicata dal ministro Matteo Salvini tra quelle che erano "in attesa" di caricare i migranti - non ne ha al momento alcuno a bordo: "Siamo confusi. Abbiamo visto una motovedetta libica pericolosamente sovraccarica tornare in Libia, non è un porto sicuro"
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La nave Aquarius andrà a Marsiglia per uno scalo tecnico obbligatorio dopo il rifiuto all’attracco ricevuto da Malta. L’imbarcazione della ong francese Sos-Mediterranée, salpata nuovamente verso le acque tra l’Italia e la Libia dopo l’odissea con oltre 600 migranti a bordo conclusasi a Valencia, ha spiegato ai media francesi di essere stata respinta da La Valletta e di non poter sbarcare in Italia per lo scalo, obbligatorio ogni tre settimane per rifornimento e cambio equipaggio.

L’Aquarius, con un team di Medici senza frontiere a bordo, fa sapere che da Malta non ha fornito “nessuna spiegazione” al rifiuto e “quanto accaduto ci lascia confusi“. Domenica era tra le navi che stazionavano in acque Sar libiche quando il Centro di coordinamento marittimo della Guardia costiera di Roma aveva segnalato “fino a 7 imbarcazioni in pericolo e bisognose di urgente aiuto” intercettate dalla “Guardia costiera libica”.

La nave – indicata dal ministro Matteo Salvini tra quelle che erano “in attesa” di caricare i migranti – non ne ha al momento alcuno a bordo e, rileva Sos-Mediterranée, “abbiamo visto una motovedetta libica pericolosamente sovraccarica tornare in Libia, l’inferno dal quale le persone tentano di fuggire” sottolineando che Tripoli “non è un porto sicuro“.

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