di Antonio Deiara*

Gent.mo ministro Marco Bussetti,

da professore anziano della Scuola della Repubblica italiana Le auguro buon lavoro. Dopo una titolare di viale Trastevere smarrita nel “tunnel dei neutrini”, una docente universitaria congedata troppo presto, una professoressa che non voleva andarsene e una – come si diceva un tempo –  “maestra giardiniera”, arriva Lei. Riponiamo grandi aspettative sul Suo lavoro. La Scuola pubblica oggi soffre a causa di una situazione di continui attacchi che gettano discredito sull’Istituzione scolastica, aggressioni verbali e fisiche contro insegnanti, presidi e personale Ata da parte di non pochi genitori e studenti, scarsa considerazione sociale del lavoro quotidiano delle donne e degli uomini che curano la formazione delle nuove generazioni. Attendiamo da anni un segnale di vero rinnovamento da parte della Politica, dopo anni di controriforme mascherate da riforme, di totale mancanza di ascolto, di mode e menzogne che hanno offeso la dignità di chi, nonostante tutto, ama la “profe-passione” più bella del mondo.

Mi permetto di chiederLe un intervento baconiano, una pars destruens che dia un segnale forte ai cittadini e sia propedeutica a una pars construens.

Iniziamo dalla prima:

1. cancellazione delle classi pollaio, già a partire dal prossimo anno scolastico, con decreto Legge che modifichi immediatamente i criteri di formazione degli organici, portando il numero massimo di alunni a 22 per classe, 20 in presenza di un diversamente abile e posticipi le date di pubblicazione dei trasferimenti dei docenti per le scuole di ogni ordine e grado;

2. modifica del D.p.r. n. 235 del 21.11.2007, cioè dello Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria, che preveda la “flagranza di reato”, cioè la possibilità di sanzionare in tempo reale, senza riunioni straordinarie dei Consigli di classe, gli episodi di mancanza di rispetto nei confronti di docenti, presidi e Ata, di bullismo, di vandalismo;

3. Modifica del decreto legislativo n. 62 del 13.04.2017 sulla promozione automatica per tutti, anticamera della civiltà dell’ignoranza.

Ministro Bussetti, Lei ha a disposizione uno strumento formidabile: la mail istituzionale @istruzione.it attraverso la quale ascoltare segnalazioni, idee e proposte di oltre 700mila docenti della Scuola d’Italia per una vera pars construens.

L’ascolto non è mai inutile.

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