Tra le attrici non protagoniste la battaglia è apertissima per succedere a Patricia Arquette, vincitrice per Boyhood nel 2015. La più quotata, brutta, sporca e cattiva è Jennifer Jason Leigh (nella foto) per la parte di Daisy Domergue in The Hateful Eight: un lavoro da attrice di razza, tutta mimetizzata tra denti marci e sangue che cola da ogni dove, oltre ad una performance alla chitarra che lascia il segno. A poche incollature ci sono Rachel McAdams, uno dei cinque del pool di giornalisti de Il caso Spotlight; la ruvida e conturbante Rooney Mara, amante della Blanchett in Carol, già in nomination nel 2011 per The girl with the dragon tattoo; e l’astro nascente Alicia Vikander, la27enne svedese, che in The Danish Girl sacrifica il suo amore per il marito pittore Einar Wegener poi diventato la transgender Lili Elbe. Last but not least: Kate Winslet, la responsabile marketing Joanna Hoffman in Steve Jobs di Danny Boyle tutta occhialoni, sandali coi calzini e gonnone da signora. Sei le sue nomination più l’Oscar come miglior attrice nel 2008 per The Reader. E non che la Winslet, 41 anni, non meriti onorificenze, ma siamo sicuri che per una sera più che pensare alla sua già blasonata carriera tornerà a essere Rose e a fare il tifo per Leo/Jack a ridosso del suo primo Oscar.

Jennifer Jason Leigh 675

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Oscar 2016, il duello per la miglior attrice: tra Blanchett e Lawrence spunta Charlotte Rampling

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