Per identificare gli scafisti innanzitutto valutiamo il tipo di imbarcazione. Poi cerchiamo di conquistare la fiducia delle persone a bordo per farci segnalare i possibili scafisti, ma spesso i migranti sono minacciati da queste persone”. Così Carlo Parini, che guida il Gruppo Interforze di contrasto all’immigrazione clandestina (Gicic) creato all’interno della procura di Siracusa nel 2006 (unica formazione di questo tipo in Italia) spiega a ilfattoquotidiano.it gli attimi immediatamente successivi all‘arrivo di una barca piena di migranti. “E – tiene a precisare –  non cerchiamo lo scafista a tutti i costi, la nostra priorità è slvare le vite”. Poi con il supporto di interpreti arabi, africani, asiatici, il Gicic comincia a fare le indagini. Il lavoro di Parini e della sua squadra è anche raccontato nell’ultimo libro di Cristina Giudici “Mare Monstrum” (Utet editore)

Articolo Precedente

Ragazzo morto in discoteca, autopsia: “Aveva malattia al cuore che può causare morte improvvisa”

next
Articolo Successivo

Napoli, coppia rapina farmacia con la figlia di 7 mesi in braccio. Incastrati da telecamere

next