Il consiglio di presidenza del Senato ha deciso la sospensione di cinque giorni per il capogruppo della Lega Gianmarco Centinaio e di un giorno per il presidente dei senatori M5S Vito Petrocelli dopo i disordini scoppiati in Aula durante il voto sul jobs act. I fatti a cui si riferisce la sospensione risalgono allo scorso 8 ottobre, quando alla ripresa dei lavori in Aula per l’approvazione della riforma del lavoro, Cinque Stelle e Lega Nord cominciarono a fare ostruzionismo chiedendo al presidente del Senato Pietro Grasso la parola sul calendario. Palazzo Madama respinse la proposta di rinviare il voto di fiducia e partì la protesta: Lega e M5s occuparono i banchi del governo e proprio Centinaio lanciò contro Grasso (senza colpirlo) il regolamento del Senato. “Gliel’ho lanciato, è vero, ma non volevo fargli male, ho buona mira e sapevo che non l’avrei colpito” si difese Centinaio. Il capogruppo grillino Petrocelli, invece depositò una moneta da 50 centesimi sui banchi del governo dichiarando che si trattava di “un’elemosina” e poi esibì un cartello bianco in Aula. Grasso lo espulse dall’Aula di Palazzo Madama e Petrocelli “occupò” l’emiciclo rallentando la ripresa dei lavori.
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