Il 2 febbraio l’atterraggio di emergenza sulla pista di Fiumicino. Ma non è la prima volta che la compagnia romena Carpatair, partner dell’Alitalia, si trova al centro di polemiche per una serie di incidenti, ad esempio, un difetto di pressurizzazione sul volo Ancona-Roma del 17 gennaio scorso, aveva indotto l’Alitalia a subentrare con propri aerei sui voli dal capoluogo marchigiano.

Il guasto del 17 gennaio aveva costretto l’Atr 72 con 56 passeggeri a bordo a rientrare dopo il decollo all’aeroporto di Ancona Falconara. L’ennesimo disservizio, il quindicesimo nell’arco di un mese e mezzo, aveva indotto l’Alitalia ad annunciare che avrebbe svolto direttamente il servizio dalla città delle Marche. Fra l’altro, già il 4 gennaio un aereo era stato costretto a rientrare su Ancona per una avaria alla pressurizzazione.

Preoccupazione era stata espressa più volte da organizzazioni sindacali dei piloti. Il 5 gennaio la Uil trasporti sollecitava le “opportune verifiche” sulla affidabilità della compagnia romena, attiva con voli su Pisa ed Ancona. E l’Anpac protestava perché “chi acquista un biglietto Alitalia si troverà imbarcato su un aeromobile solo apparentemente appartenente all’ex compagnia di bandiera, ma in realtà operato direttamente dalla Carpatair, con piloti e assistenti di volo scelti e addestrati in Romania”.

Contro la politica dell’Alitalia per “la cessione parziale di attività di volo ad operatori terzi” hanno scioperato il 25 gennaio scorso i piloti e gli assistenti di volo aderenti a Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl.

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