Silvio Berlusconi è stato socio occulto di Agrama“. E’ uno dei passaggi della discussione che il pm Fabio De Pasquale ha svolto davanti al gup, nell’ambito dell’udienza preliminare Mediatrade, terminata con la richiesta di rinvio a giudizio a carico del Cavaliere. Secondo il rappresentante della pubblica accusa, Berlusconi avrebbe contribuito anche da presidente del Consiglio a “gonfiare” i prezzi dei diritti televisivi e cinematografici, insieme all’imprenditore Frank Farouk Agrama, indagato nella vicenda. L’accusa contestata è quella di frode fiscale e appropriazione indebita: Analoga richiesta anche per il figlio Pier Silvio (frode fiscale), il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri (frode fiscale). Inoltre, i rappresentanti della pubblica accusa, hanno chiesto il processo anche per altri otto imputati, tra cui alcuni manager delle società del Biscione.

Secondo l’accusa gli imputati avrebbero “usato i soldi di Publitalia per acquistare i diritti televisivi e cinematografici sovrapprezzo”. Secondo la ricostruzione dell’accusa, dalla fine degli anni ’80 sarebbe stato utilizzato un sistema di frode per gonfiare i prezzi dei diritti televisivi e il denaro transitava poi su società di comodo riconducibili ad Agrama, considerato dalla procura socio occulto di Berlusconi.

Silvio Berlusconi avrebbe frodato il fisco attraverso la compravendita dei diritti televisivi e cinematografici “fino al 2005, e per quanto possa saperne io, può essere che lo faccia ancora”, ha detto De Pasquale. Il pm ha aperto il suo intervento chiedendo immediatamente il rinvio a giudizio per il capo del governo e, spiegando poi le ragioni della sua richiesta, nel ricostruire i fatti, il magistrato ha criticato la legge Cirielli sulla prescrizione dei reati che, a suo dire, ha ostacolato le indagini, impedendo al troncone principale dell’inchiesta, quello su Mediaset, di essere accorpato a Mediatrade. Inoltre, il pubblico ministero ha lamentato di essere stato ostacolato dalle difficoltà nelle rogatorie all’estero (“aspetto ancora risposte da Irlanda, Stati Uniti e Hong Kong”).

Dopo la richiesta di processare Berlusconi e gli altri 11 indagati, l’udienza preliminare Mediatrade proseguirà nel pomeriggio. Il primo a prendere la parola tra i difensori sarà Alessio Lanzi, legale di Fedele Confalonieri, accusato di frode fiscale. La prossima udienza è fissata per il 2 maggio, il gup Maria Vicidomini dovrebbe decidere il 30 maggio.

La difesa di Confalonieri ha chiesto il proscioglimento del presidente di Mediaset perchè il fatto non sussiste. Durante il suo intervento il legale Alessio Lanzi, ha tenuto a precisare, come ha ribadito fuori dall’aula, ai cronisti che “la normativa penale tributaria non prevede come reato per la società consolidante il reato fiscale”. In sostanza, a suo avviso, non può essere mosso alcun addebito a Confalonieri come presidente di Mediaset che è la controllante di Mediatrade. Il professor Lanzi ha sottolineato che è la prima volta che viene affrontato un caso simile. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 2 maggio quando la parola passerà agli altri difensori. I legali di Berlusconi invece discuteranno il prossimo 30 maggio, giorno in cui l’udienza preliminare potrebbe chiudersi con la decisione del gup.

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