La gestione del parco nazionale dello Stelvio finirà nelle mani delle province autonome di Trento e Bolzano. Oggi il Consiglio dei ministri ha compiuto il primo passo, approvando una serie di provvedimenti a favore del Trentino Alto Adige ed ha avviato “l’esame delle questioni connesse alle norme di attuazione dello Statuto speciale del Trentino-Alto Adige che riguardano le funzioni esercitate dalle Province di Trento e Bolzano relative al Parco dello Stelvio”. Rispettando dunque gli accordi raggiunti con i deputati della Svp prima del foto di fiducia per l’astensione in aula (leggi l’articolo). Un incontro successivo tra i due e il ministro Fitto è poi servito a entrare nel dettaglio.

Oggi il Consiglio dei ministri ha cominciato a prendere in esame le questioni, mostrando una “maggiore sensibilità”, scrivono le stesse agenzie di stampa, “alle Regioni autonome in particolare Trentino Alto Adige e Val d’Aosta”. Scrive l’Adnkronos: “Così le decisioni assunte oggi dal Consiglio dei ministri destano il plauso dei rappresentanti in parlamento”. Sul fronte fiscale, il capogruppo della Svp alla Camera Siegried Brugger (astenutosi durante il voto della mozione di sfiducia) saluta il via libera alla determinazione della quota nazionale spettante alle province autonome di Trento e Bolzano spiegando che “è l’attuazione dell’impegno preso a Milano un anno fa” con i ministri Roberto Calderoli e Giulio Tremonti. A scanso di equivoci, Brugger spiega che “l’impegno ad attuare tale intesa era fissato già da un anno al 31 dicembre 2010, quindi non è che il nostro orientamento nei confronti dell’esecutivo è stato in funzione di questa decisione: noi non facciamo gli arbitri tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Ci siamo astenuti sulla sfiducia, ma ci eravamo astenuti già sulla prima fiducia a questo esecutivo”.

Detto questo, il Cdm ha approvato anche una norma relativa al Parco nazionale dello Stelvio: “Non è -precisa Brugger- una cessione dello Stelvio alle Province autonome e alla Lombardia (con Sondrio, ndr.). Il Parco resta nazionale – sottolinea – avrà sempre un rappresentante del ministero dell’Ambiente e la gestione più autonoma – ammette – consentirà risparmi per sette milioni con cui il ministro Prestigiacomo forse potrà scongiurare la paventata chiusura di altri parchi”. Anche il rappresentante al Senato dell’Union Valdotaine, Antonio Fosson, si dice “soddisfatto” per la “decisione assunta dal governo dopo un percorso positivo nel metodo e nel merito”.

In particolare, Fosson elogia il “costante e proficuo confronto in sede di tavolo tecnico-politico sull’attuazione del federalismo fiscale con le Regioni a Statuto speciale. Noi -ricorda il senatore- non facciamo parte della maggioranza però non conduciamo un’opposizione ideologica, votiamo in base al merito dei provvedimenti”. Insomma, il percorso avviato dall’esecutivo è stato giudicato virtuoso e per questo “pur non avendo votato la fiducia iniziale al governo, abbiamo votato la fiducia il 14 dicembre perchè il governo è stato ai patti. E voteremo -conclude- anche la riforma dell’università, in quanto riteniamo che migliorerà l’organizzazione e la qualità degli atenei”.

La Val d’Aosta alla Camera è rappresentata da un esponente dell’opposizione, Roberto Nicco, che siede nelle Minoranze linguistiche per ‘Autonomie libertè democratiè, e che, invece, non è affatto soddisfatto della decisione del Cdm: “C’è un taglio di risorse nel 2017 per 211 milioni di euro. Dicono che sia il male minore, però il mio giudizio resta negativo. Senza contare -conclude il senatore che il 14 ha votato per la sfiducia all’esecutivo- che è ferma in commissione la nostra proposta per la revisione dello Statuto e della riforma del Senato come Camera delle Regioni non si è fatto nulla”.

Articolo Precedente

Dai mitra ai 10 milioni in piazza, Bossi e venti anni di “sparate”

next
Articolo Successivo

Primarie addio, c’è il terzo polo

next