Ucraina, la diretta – Dagli Usa altri 325 milioni di dollari in armi. Speaker della Camera: “Non ci saranno altri aiuti a Kiev fino al 2024”

Forti esplosioni hanno scosso stamattina la capitale e altre aree dell'Ucraina. Tensioni sulla rimozione del divieto del grano (leggi) tra Varsavia e Kiev, che annunciano però negoziati, mentre con la Slovacchia è stata già trovata un'intesa. Il vicecapo dell’ufficio di presidenza ucraina: "I prossimi mesi saranno difficili". Oggi Zelensky vede Biden

Aggiornato: 22:30

  • In Evidenza
    22:30

    Il gelo dei repubblicani su Zelensky – IL PUNTO DELLA GIORNATA

    Zelensky incassa una pesante battuta d’arresto a Washington dove, nonostante il sostegno incondizionato di Joe Biden e l’annuncio di un nuovo pacchetto di armi a Kiev, i repubblicani fanno muro contro il supporto a tempo indeterminato all’Ucraina gelando le aspettative del leader ucraino e le richieste del presidente.
    “Se non riceviamo gli aiuti perderemo la guerra”, è stato l’appello accorato di Zelensky ai circa 70 senatori incontrati assieme al leader della maggioranza democratica, Chuck Schumer, e quello della minoranza repubblicana, Mitch McConnell. Il presidente ucraino ha ringraziato “i senatori e i deputati per il loro sostegno”, ma ha evitato di rispondere alle domande dei giornalisti. “I dettagli delle nostre conversazioni li teniamo per noi”, ha dichiarato secco.
    Del resto, gli equilibri al Congresso americano sono cambiati rispetto a nove mesi fa e, soprattutto alla Camera, il fronte degli scettici sugli aiuti è sempre più ampio. A gelare le aspettative di Zelensky e le richieste di Biden ci ha pensato lo speaker repubblicano Kevin McCarthy escludendo di voler mettere in agenda nuovi aiuti entro la fine dell’anno, come chiesto dal presidente. “Abbiamo i nostri problemi fiscali di cui occuparci. Ci sono diecimila persone che hanno appena attraversato il confine e il presidente pensa solo” all’Ucraina, ha attaccato McCarthy.

    Sui fondi a Kiev lo speaker è sempre più ostaggio dei deputati trumpiani, e non solo, e proprio nella giornata della visita di Zelensky ha subito un’altra sconfitta quando un pugno di repubblicani ha affondato per la seconda volta questa settimana un voto procedurale per far avanzare la legge di spesa per la difesa. Un altro passo verso lo shutdown che Donald Trump ha chiesto ai suoi uomini di attuare per affondare “il corrotto Biden” e togliergli i fondi “per i processi contro di me”.

    McCarthy ha anche evitato di farsi fotografare con il leader di Kiev e gli ha negato una sessione congiunta del Congresso con la scusa che non c’era tempo. Insomma un’accoglienza completamente diversa rispetto al dicembre di un anno fa, quando il leader ucraino fu acclamato come un eroe. Come se non bastasse, 23 deputati e sei senatori repubblicani hanno scritto una lettera a Biden criticando la strategia della Casa Bianca sulla guerra perché “poco chiara” e lamentando l’impegno a tempo indeterminato verso Kiev.

    L’intensa giornata del presidente ucraino nella capitale americana si è chiusa alla Casa Bianca con l’incontro con Biden, il sesto in persona tra i due. Nello Studio Ovale Biden ha annunciato l’intenzione di inviare il nuovo pacchetto di armi, naturalmente previo via libera del Congresso, che oggi è sembrato molto lontano. Pur ribadendo il sostegno a Kiev “per tutto il tempo necessario”, Biden ha dato un’altra delusione a Zelensky non inserendo nella lista delle nuove armi gli agognati Atacms, i missili a lungo raggio che servirebbero all’esercito ucraino per difendersi contro gli attacchi russi. 

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  • 22:30

    Il gelo dei repubblicani su Zelensky – IL PUNTO DELLA GIORNATA

    Zelensky incassa una pesante battuta d’arresto a Washington dove, nonostante il sostegno incondizionato di Joe Biden e l’annuncio di un nuovo pacchetto di armi a Kiev, i repubblicani fanno muro contro il supporto a tempo indeterminato all’Ucraina gelando le aspettative del leader ucraino e le richieste del presidente.
    “Se non riceviamo gli aiuti perderemo la guerra”, è stato l’appello accorato di Zelensky ai circa 70 senatori incontrati assieme al leader della maggioranza democratica, Chuck Schumer, e quello della minoranza repubblicana, Mitch McConnell. Il presidente ucraino ha ringraziato “i senatori e i deputati per il loro sostegno”, ma ha evitato di rispondere alle domande dei giornalisti. “I dettagli delle nostre conversazioni li teniamo per noi”, ha dichiarato secco.
    Del resto, gli equilibri al Congresso americano sono cambiati rispetto a nove mesi fa e, soprattutto alla Camera, il fronte degli scettici sugli aiuti è sempre più ampio. A gelare le aspettative di Zelensky e le richieste di Biden ci ha pensato lo speaker repubblicano Kevin McCarthy escludendo di voler mettere in agenda nuovi aiuti entro la fine dell’anno, come chiesto dal presidente. “Abbiamo i nostri problemi fiscali di cui occuparci. Ci sono diecimila persone che hanno appena attraversato il confine e il presidente pensa solo” all’Ucraina, ha attaccato McCarthy.

    Sui fondi a Kiev lo speaker è sempre più ostaggio dei deputati trumpiani, e non solo, e proprio nella giornata della visita di Zelensky ha subito un’altra sconfitta quando un pugno di repubblicani ha affondato per la seconda volta questa settimana un voto procedurale per far avanzare la legge di spesa per la difesa. Un altro passo verso lo shutdown che Donald Trump ha chiesto ai suoi uomini di attuare per affondare “il corrotto Biden” e togliergli i fondi “per i processi contro di me”.

    McCarthy ha anche evitato di farsi fotografare con il leader di Kiev e gli ha negato una sessione congiunta del Congresso con la scusa che non c’era tempo. Insomma un’accoglienza completamente diversa rispetto al dicembre di un anno fa, quando il leader ucraino fu acclamato come un eroe. Come se non bastasse, 23 deputati e sei senatori repubblicani hanno scritto una lettera a Biden criticando la strategia della Casa Bianca sulla guerra perché “poco chiara” e lamentando l’impegno a tempo indeterminato verso Kiev.

    L’intensa giornata del presidente ucraino nella capitale americana si è chiusa alla Casa Bianca con l’incontro con Biden, il sesto in persona tra i due. Nello Studio Ovale Biden ha annunciato l’intenzione di inviare il nuovo pacchetto di armi, naturalmente previo via libera del Congresso, che oggi è sembrato molto lontano. Pur ribadendo il sostegno a Kiev “per tutto il tempo necessario”, Biden ha dato un’altra delusione a Zelensky non inserendo nella lista delle nuove armi gli agognati Atacms, i missili a lungo raggio che servirebbero all’esercito ucraino per difendersi contro gli attacchi russi. 

  • 20:19

    Erdogan: “Non è giusto guardare a Putin in modo negativo”

    Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che molti capi di Stato hanno un “atteggiamento negativo” nei confronti dell’omologo russo Vladimir Putin e che non ritiene “corretta” questa posizione “perché la Russia non è un Paese ordinario”. Lo riferisce Anadolu.

  • 20:19

    Usa: “Non ci saranno i missili Atacms nella nuova fornitura a Kiev”

    Nel nuovo invio di armi all’Ucraina dagli Usa non ci sono i missili “Atacms”. Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale americana Jake Sullivan confermando indiscrezioni di stampa.

  • 20:18

    Biden annuncerà a Zelensky un nuovo pacchetto di aiuti da 325 milioni

    “Oggi Biden annuncerà a Zelensky un nuovo pacchetto di armi che includerà significativi sistemi di difesa aerea” per un valore totale da 325 milioni di dollari. Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan in un briefing con la stampa. “Oggi sarà il sesto incontro di persona tra Biden e Zelensky e arriva in un momento significativo dopo un altro attacco brutale della Russia”, ha sottolineato. I due leader discuteranno anche come aiutare l’Ucraina da un punto di vista economico.

  • 18:16

    Speaker della Camera Usa: “Nessuna approvazione di aiuti all’Ucraina entro il 2023”

    Lo speaker della Camera americana, il repubblicano Kevin McCarthy, esclude di mettere nell’agenda l’approvazione di un pacchetto da 24 miliardi di dollari di aiuti all’Ucraina entro la fine dell’anno, come chiesto da Joe Biden. “Abbiamo i nostri problemi fiscali di cui occuparci. Ci sono 10.000 persone che hanno appena attraversato il confine e il presidente pensa solo” all’Ucraina, ha dichiarato McCarthy descrivendo tuttavia il suo incontro con Volodymyr Zelensky “positivo” e “produttivo”.

  • 18:14

    Zelensky al Senato Usa: “Senza aiuti perdiamo la guerra”

    “Se non riceviamo gli aiuti, perderemo la guerra”. Questo l’appello di Volodymyr Zelensky ai senatori americani, secondo quanto riferito al New York Times dal leader della maggioranza democratica Chuck Schumer.

  • 18:12

    Biden chiede a Zelensky un punto della situazione sul campo

    Joe Biden vuole avere da Volodymyr Zelensky, nel colloquio delle prossime ore alla Casa Bianca, un punto della situazione “sul campo”. Lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, alla Cnn. Il presidente americano ribadirà al leader di Kiev il sostegno degli Stati Uniti “per tutto il tempo necessario”. Biden parlerà con Zelensky di “esigenze specifiche dell’Ucraina in materia di armi”, ha spiegato il funzionario della Casa Bianca precisando che i missilistici tattici a lungo raggio Atacms “non sono fuori discussione” ma “non è stata presa alcuna decisione”.

  • 15:36

    A Istanbul prima nave di grano ucraino dopo lo stop all’intesa

    La prima nave con un carico di grano a lasciare un porto ucraino dalla fine dell’accordo sui cereali del Mar Nero è arrivata oggi a Istanbul, secondo il sito specializzato Marine Traffic. Il portale mostra che la “Resilient Africa”, una nave portarinfuse lunga 76 metri battente bandiera di Palau che trasportava tremila tonnellate di grano, è arrivata “all’ancora” nel Bosforo poco prima delle 16:00 ora locale, per la prima volta dalla fine dell’accordo il 17 luglio in seguito al ritiro della Russia. Il mercantile era partito dal porto ucraino di Chernomorsk martedì.

  • 15:30

    Kiev: “Controlliamo l’autostrada Bakhmut-Horlivka”

    Le forze ucraine hanno rivendicato di aver preso il controllo di fuoco sull’autostrada Bakhmut-Horlivka, sul fronte est della guerra, complicando la logistica degli approvvigionamenti per l’esercito russo. “I combattimenti continuano intensi nell’area del gruppo orientale delle truppe” e “mentre ci difendiamo e cerchiamo di trattenere l’assalto del nemico in direzione di Kupyansk-Lyman, abbiamo successo e continuiamo a respingerli nella direzione di Bakhmut”, ha detto Illia Yevlash, capo del servizio stampa del gruppo orientale delle forze armate ucraine, citato da Ukrinform.