Oligarca Deripaska: “E’ ora di mettere fine al capitalismo di Stato russo”
È arrivato il momento di porre fine al “capitalismo di stato” in Russia. Lo ha detto l’oligarca Oleg Deripaska, molto vicino al presidente russo Vladimir Putin.
Momenti chiave
È arrivato il momento di porre fine al “capitalismo di stato” in Russia. Lo ha detto l’oligarca Oleg Deripaska, molto vicino al presidente russo Vladimir Putin.
“Le squadre russe di allerta dei posti di comando della Forza missilistica strategica e le flotte del nord e del Pacifico sono passate all’allerta di combattimento rafforzata”. Lo ha comunicato il ministro della Difesa Serghei Shoigu al presidente Vladimir Putin, come riferisce la Tass.
Roman Abramovich sta tentando di svolgere un ruolo per aiutare i negoziati fra Russia e Ucraina e favorire la pace. Lo ha confermato un portavoce della squadra londinese di calcio del Chelsea, di cui l’uomo d’affari ha ceduto la gestione ma resta titolare della proprietà, precisando che è stata “la parte ucraina a contattarlo per dare sostegno alla ricerca di una soluzione pacifica” e che lui “ci sta provando fin da quel momento”. “Tenuto conto di ciò che c’è in gioco, vi chiediamo di comprendere la nostra scelta di non aver voluto commentare la situazione (bellica) in sé, né il suo coinvolgimento”, ha aggiunto il portavoce limitandosi a sottolineare come a sollecitare Abramovich (il quale possiede anche un passaporto israeliano) sia stato il produttore cinematografico ucraino Alexander Rodnyansky: attivo come lui in seno alla comunità ebraica dell’ex Urss. “Anche se l’influenza di Roman Abramovich (sulla guerra in corso) è limitata – ha dichiarato da parte Rodyansky – egli è il solo che abbia risposto e si sia reso disponibile a fare un tentativo” fra le diverse personalità russe che il produttore afferma d’aver contattato come potenziali mediatori con il Cremlino a nome di Kiev.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi, secondo quanto si apprende, parteciperà in videocollegamento all’incontro previsto per questa sera a cena dal presidente francese Emmanuel Macron con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen per parlare di Ucraina. Nel pomeriggio sempre in videocall parteciperà anche all’incontro con gli alleati e la Nato.
La Difesa di Mosca annuncia che le truppe russe hanno “assunto il controllo delle cittadine di Berdyansk e Enerhodar – nel sudest ucraino – e dell’area attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhya. L’impianto “continua le sue attività”, recita un comunicato citato da Interfax. I livelli di radiazioni “sono normali”.
“Sedici bambini sono morti durante i primi quattro giorni dell’assalto di Mosca e altri 45 sono rimasti feriti”. Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky.
I cittadini lettoni potranno andare a combattere come volontari per difendere l’Ucraina dall’invasione russa. Il parlamento di Riga ha approvato oggi a questo fine, con voto unanime, un emendamento alla Legge sulla cittadinanza e la sicurezza nazionale. Il voto arriva dopo che Kiev ha creato una Legione internazionale per la difesa dell’Ucraina, dove possono arruolarsi gli stranieri. L’emendamento permette “ai cittadini lettoni di servire in maniera volontaria in Ucraina”, ma prima devono registrarsi presso le unità di riserva dell’esercito lettone. “I nostri cittadini che vogliono appoggiare l’Ucraina e presentarsi come volontari per difendere l’indipendenza dell’Ucraina e la nostra sicurezza comune devono poterlo fare”, ha detto Juris Racanas, presidente della Commissione Difesa e Interni del parlamento.
La Banca centrale della Russia ha annunciato che oggi la Borsa di Mosca resterà chiusa. Lo riporta l’agenzia Bloomberg. In mattinata la banca centrale ha ritardato di tre ore le contrattazioni del rublo e si era riservata di decidere sull’apertura dei mercati.
“L’Ucraina sta chiedendo” di accelerare “il processo di adesione da qualche tempo e finora nel dibattito generale” tra i Paesi Ue ci sono state “opinioni diverse”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Ue Charles Michel.