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Contro il caro bollette serve più energia rinnovabile. Ma il ministro Pichetto Fratin frena l’eolico

L'energia del vento può offrire molta elettricità a prezzi inferiore, ma il Ministero limita tale possibilità
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Di Anev (Associazione Nazionale Energia del Vento)

Sembra incredibile, ma sta succedendo davvero! Dopo mesi e mesi di studi, analisi, proposte e controproposte, pubblicazioni ecc. sulla grave situazione derivante dal caro bollette, si era giunti finalmente a capire che per abbassarne il costo in Italia bisognava avere molti più impianti alimentati da Fonti Rinnovabili autorizzati, costruiti e allacciati alla rete. Infatti se il prezzo dell’energia elettrica in Italia è fatto dagli impianti a ciclo combinato a un prezzo intorno ai 110 €/MWH (a causa del caro gas) servono fonti in grado di produrre a prezzi inferiori per svincolarci da questa situazione e dare una boccata di ossigeno ai consumatori.

Quindi tutti d’accordo, più sole e più vento semplificando le procedure amministrative, velocizzando la connessione alla rete e velocizzando i meccanismi di assegnazione delle Aste competitive da parte del GSE. Sembra tutto lineare e invece cosa accade? Incredibilmente il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica decide di emanare finalmente il tanto atteso Decreto Direttoriale che doveva definire i contingenti per le Aste FER X (cioè quanti nuovi impianti si potranno fare ai prezzi stabiliti). Tale provvedimento ha individuato dei numeri inferiori a quelli complessivi indicati dalla norma (e già questo la dice lunga sull’attenzione per le FER e inoltre sembra non essere in linea con le indicazioni della norma primaria), ma soprattutto definisce contingenti molto piccoli rispetto agli obiettivi individuati.

Infatti per l’eolico, che secondo lo stesso Ministero dovrebbe installare 2 GW all’anno per raggiungere gli obiettivi al 2030, tale numero è pari a solo 0,3 GW per l’anno in corso a 85 €/MWh che è il prezzo che in Europa viene riconosciuto a tale fonte (e che in Italia farebbe da subito risparmiare circa il 23% sul costo dell’energia!). Inspiegabile questa rinuncia a mettere volumi adeguati ad aumentare tale risparmio quanto più possibile, mentre viene allargato il contingente con valori inferiori ai 70 €/MWh (impossibili da raggiungere per tale fonte con gli attuali costi della tecnologia).

In sostanza oggi noi consumatori paghiamo 110 €/MWh e ce ne lamentiamo, giustamente. L’eolico può offrire molta energia elettrica a prezzi assai inferiore, diciamo 25% di sconto, ma il Ministero limita tale possibilità con numeri molto piccoli (e inferiori a quelli stessi che il Governo aveva individuato): quale è il motivo? Perché non viene consentito alle rinnovabili di abbassare le bollette? Questo non lo sappiamo, ma sappiamo che se da un lato le FER sono le uniche tecnologie oggi in grado di abbassare i costi della bolletta e dall’altro non ci viene consentito di realizzarle, il risultato è che i prezzi delle bollette non potranno scendere.

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