Nuova tegola – questa volta politica – per il governo di Giorgia Meloni. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarebbe intenzionato a non firmare il decreto-legge Agricoltura voluto da Francesco Lollobrigida e approvato lunedì scorso in Consiglio dei ministri. IlFattoQuotidiano.it aveva anticipato i contenuti del provvedimento, evidenziando le problematiche legate alla gestione della peste suina – con l’introduzione dell’esercito – e, soprattutto, il tentativo da parte di Lollobrigida di controllare i carabinieri forestali, che passerebbero sotto il suo ministero. E così le principali associazioni ambientaliste italiane lo avevano censurato. Ora è direttamente il Capo dello Stato a far sapere, attraverso i suoi uffici legislativi, che se il testo non verrà modificato, non lo firmerà.

I punti ritenuti maggiormente critici sono tre e sono stati anticipati questa mattina da il Foglio. La prima incongruenza riguarda l’accorpamento (articolo 9) della società Sistema informativo nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura (Sin) nell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea). Accorpamento giustificato con la “razionalizzazione e il contenimento della spesa pubblica”. Secondo il Quirinale, però, non ci sarebbero i requisiti per la decretazione d’urgenza.

Anche sul punto che riguarda il divieto di installare pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli il Colle ha avanzato le proprie perplessità. Prima del Cdm, quando Lollobrigida ha fatto inserire la norma,si è consumato uno scontro col ministro all’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, che ha fatto sapere di non condividerla. Lollobrigida, incassando l’appoggio di Coldiretti, da sempre contraria all’agrivoltaico, si è attirato le critiche di Elettricità Futura, Utilitalia e, tra le altre, dell’associazione Italia Solare. La norma, infatti, mette a rischio almeno 45 miliardi di euro di investimenti, oltre a scontrarsi con l’obiettivo di abbassare le tasse per gli italiani e raggiungere una maggiore indipendenza energetica.

L’ultimo punto, considerato critico, è quello che riguarda lo spostamento dei carabinieri forestali sotto il controllo del ministero dell’Agricoltura. Attualmente i forestali dipendono in tutto e per tutto dal ministero della Difesa, ma l’articolo 10 del decreto stabilisce che il “Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dipende funzionalmente dal ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste”. Così facendo Lollobrigida realizza il sogno di cacciatori (e bracconieri), le cui irregolarità, durante l’attività venatoria, vengono denunciate proprio dai carabinieri forestali.

Fonti di governo, intanto, fanno sapere che “sono in corso interlocuzioni col Quirinale” sul dl Agricoltura. Secondo le stesse fonti, il Colle non avrebbe espresso rilievi sulla parte del decreto che riguarda i pannelli solari. A questo punto, stando alla ricostruzione dell’Adnkronos, sarà direttamente Palazzo Chigi (e non Lollobrigida) a occuparsi della vicenda. Dunque, Giorgia Meloni.

Mail: a.marzocchi@ilfattoquotidiano.it

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