Ad Alpignano, nel Torinese, la preside della scuola media Tallone Silvana Andretta ha sconsigliato l’uso delle unghie finte. “Con le unghie finte non riescono ad eseguire bene un disegno tecnico con squadra e righello, né a suonare la chitarra. Possono fare male quando abbracciano qualcuno, hanno problemi nello scrivere a causa della postura del polso”, queste le motivazioni della preside, riportate dall’edizione torinese del Corriere della Sera.

La scuola media Tallone ha 20 classi e circa 300 studenti: la segnalazione è giunta alla preside dai docenti che hanno raccontato di alunni che “per scrivere stanno con la schiena storta a causa del modo in cui tengono la penna”, postura che certamente non incide sulla valutazione, ma contribuisce a un “calo delle prestazioni”. “Mi sono limitata a scrivere una circolare sul registro elettronico in cui ho evidenziato i rischi delle unghie lunghe a scuola – continua la dirigente scolastica – ora passo per bacchettona, ma mi sono informata e anche gli estetisti ne sconsigliano l’uso sotto una certa età”.

L’utilizzo delle unghie finte è un fenomeno in crescita tra le ragazzine. Al momento nessuno ha contattato la preside, che non è a conoscenza di quante siano le famiglie in disaccordo con la circolare emanata. “Come genitore sono d’accordo sul fatto che le unghie ricostruite siano scomode, poco consone a scuola e persino pericolose perché rimangono più rigide”– commenta Carola Messina, attiva in passato nei movimenti dei genitori torinesi. “Ma penso anche che sia necessario cercare di calarsi di più nella testa di questa generazione cresciuta con TikTok che rivendica la sua libertà”. L’istituto comprensivo di Alpignano non è la prima scuola che interviene con osservazioni sull’abbigliamento o in generale sull’outfit da rispettare a scuola.

Immediate le reazioni del mondo studentesco: “Pensiamo che sconsigliare una forma di espressione di uno studente o una studentessa sia sempre condannabile”, osserva Penelope Da Ros, studentessa delle superiori e rappresentante del movimento studentesco LaSt. “Proibire unghie finte in nome della semplicità e dell’adeguatezza richiesta in un ambiente scolastico significa possedere ancora l’arcaico modello di ragazza acqua e sapone che è migliore delle altre, più diligente e brava perché non si ostenta e non si decora. Ma sappiamo bene che sul corpo di ogni persona che frequenta la scuola può decidere solo la persona stessa”.

Articolo Precedente

Addio giornate del papà e della mamma: nella scuola di Lamezia si festeggerà la “famiglia”. “Ognuno può donare un pensiero a chi vuole”

next
Articolo Successivo

Bologna, niente esame di maturità per studentessa con sindrome di Down. Il motivo? La burocrazia

next