Chi passeggia o pedala lungo le sponde non può non notare la situazione in cui si trova il Lago di Olginate, anomala per la stagione. Il pontile con le barche è quasi completamente circondato dalla terra e al centro del lago riaffiorano ampi isolotti sabbiosi. “Quando c’è neve il lago è molto più ampio – dice Giuseppe, uscito per una corsa lungo la ciclabile di Calolziocorte – adesso è proprio scarno”. “Penso che sia molto preoccupante, perché al di là del discorso idrico c’è anche quello agricolo – aggiunge Ezio, che sta tornando a Lecco dopo una giornata in bicicletta – con l’Adda così basso, molto probabilmente mancherà l’acqua per l’agricoltura”.
Posto tra il comune omonimo di Olginate e quello di Calolziocorte, il lago costituisce l’ultima parte lacuale del fiume Adda. Come si vede dalle immagini realizzate col drone, per il basso livello dell’acqua sono riaffiorate secche e isolotti normalmente sommersi. Le sponde del lago appaiono più basse rispetto al normale e si vedono riaffiorare vecchie strutture di pesca realizzate con pali di legno.
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