Ancora veleni, ancora un botta e risposta al vetriolo. Nel day after delle dimissioni di Augusta Montaruli da sottosegretaria all’Università, continuano gli scontri interni alla maggioranza. “Scriva: questo comunicato di Fratelli d’Italia contro di me equivale alle scritte che si vergano nei cessi degli autogrill“, dice Giorgio Mulè a Repubblica. Il deputato di Forza Italia si riferisce ai vigolettati attribuiti ieri da agenzie di stampa ad “autorevoli fonti” di Fratelli d’Italia.

Dopo la condanna di Montaruli in via definitiva per peculato, infatti, l’esponente di Forza Italia era stato uno dei pochi esponenti della maggioranza a chiedere il passo indietro della sottosegretaria. “Il caso Montaruli? Lei o il suo partito devono trarre le conseguenze e capire cosa fare, nel suo caso c’è una condanna definitiva, si deve valutare se mette in imbarazzo il governo“, aveva detto il vicepresidente della Camera, ospite di Rainews24. Il berlusconiano aveva sottolineato che l’eventuale passo indietro era “una decisione che deve prendere lei insieme al suo partito”.

Parole che aveva provocato la reazione furiosa di Fdi. “Mulè pensava di metterci in difficoltà con le sue provocazioni: ha preso uno schiaffo morale dalla Montaruli la cui impronta gli manterrà la faccia ben più rossa di quanto rubiconda già sia. Che provocatorie insinuazioni vengano da un personaggio come Mulè, che di pregiudicati eccellenti nel suo partito ne vanta più di uno, è intollerabile”, hanno fatto trapelare quelle che le agenzie di stampa definivano fonti autorevoli di Fratelli d’Italia. Le stesse fonti sottolineavano come le parole di Mulè avessero creato non poco subbuglio in ambienti parlamentari, visto che “anche Berlusconi è un condannato in via definitiva e ciò nonostante resta il deus ex machina degli azzurri“. Dichiarazioni forti che però erano prive di un colpevole essendo attribuite solo a generiche fonti di Fdi. Ecco perché Mulè parla di “scritte nei cessi“, chiedendo a “Fratelli d’Italia di prendere immediatamente le distanze da queste gravissime, velenose e calunniose affermazioni al limite della minaccia”. Dal partito di Giorgia Meloni hanno atteso 12 ore. Poi il direttivo di Fdi ha diffuso una nota per replicare a Mulè: “Anche Fratelli d’Italia non risponde agli ‘anonimi‘ e se avesse dovuto rispondere a Mulè lo avrebbe fatto di persona e non attraverso le agenzie”.

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