Fumata nera tra il governo e le organizzazioni sindacali sul tema dei concorsi dopo l’incontro con il ministro Giuseppe Valditara. Da una parte il dicastero ha fatto sapere di essere pronto a sbloccare i concorsi nella scuola, inserendo almeno settanta mila “nuovi” docenti e aggiornando anche le regole delle selezione. Dall’altra il sindacato chiede di più: il cosiddetto “doppio canale“, ovvero sì ai concorsi ma reclutamento con assunzioni da Gps (graduatorie provinciali supplenze) di prima e seconda fascia. E non soltanto per le cattedre di sostegno, ma anche per i posti comuni. Una risposta, quella che desiderano le organizzazioni sindacali, a difesa delle migliaia di precari che ogni anno si ritrovano ad essere assunti e poi licenziati. “I supplenti che dal primo settembre garantiscono il funzionamento delle scuole sono circa 250mila sia su posto comune che sul sostegno”, ha ricordato Giuseppe D’Aprile, segretario generale della Uil Scuola.

Un braccio di ferro quello tra Valditara e i rappresentanti dei docenti di cui non si possono ancora definire gli esiti. L’idea del dicastero di Viale Trastevere è procedere con bandi annuali: uno nel 2023 e uno nel 2024 riprendendo in mano i requisiti d’accesso. Un punto quest’ultimo che trova d’accordo tutti o quasi: “Sul fronte dei concorsi – spiega Rino Di Meglio, segretario della Gilda Scuola – bisogna fare in modo che le sessioni si svolgano con cadenza regolare e si concludano in tempi congrui. Condizione imprescindibile per rendere più fluide le procedure concorsuali è esonerare dall’insegnamento i docenti che fanno parte delle commissioni e retribuirli in maniera adeguata”. Pragmatico Francesco Sinopoli, numero uno della Flc Cgil: “Il Pnrr prevede di realizzare settanta mila assunzioni entro il 31 dicembre 2024, per raggiungere l’obiettivo servono però provvedimenti tempestivi e un lavoro immediato su queste proposte concrete”.

Decisamente critico, invece D’Aprile che a ilfattoquotidiano.it dice: “Il costo per la stabilizzazione dei 250 mila precari – secondo una nostra recente indagine – ammonterebbe a poco più di 180.000.000 di euro all’anno; 715,20 euro per ogni precario. Per realizzare tutto ciò c’è bisogno di forte volontà politica e di risorse. È un sistema, quello dei concorsi, farraginoso, lungo e foriero di contenziosi, che va assolutamente ripensato insieme a tutte le altre procedure. In questa prospettiva crediamo che vada pensata una strategia in grado di dare risposte serie e le più immediate possibili alla “piaga” del precariato”. Più ottimista Marcello Pacifico, presidente dell’Anief che spera nell’accoglimento della proposta del doppio canale: “E’ necessaria per tutti i precari già inseriti nelle prima e seconda fascia Gps; dobbiamo integrare le graduatorie del concorso straordinario, intervenire su quelle del concorso ordinario, semplificare la procedura di reclutamento”. D’altro canto anche Sinopoli in una lettera a Valditara, inviata nei giorni scorsi, proponeva di avviare subito i percorsi abilitanti, prorogare le assunzioni da Gps sostegno e assumere gli idonei delle graduatorie dei concorsi svolti, queste le priorità indicate nella lettera”. Ora la palla è di nuovo nelle mani di Valditara.

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