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Al Bano scrive una lettera a Putin: “Finché sei in tempo fermati, il mondo ti ringrazierebbe”

I due si sono incontrati personalmente più volte in passato: il cantante di Cellino San Marco è considerato un vero e proprio idolo in Russia, tanto da essersi esibito più e più volte in diverse location del Paese

di Luca Guarneri

Al Bano Carrisi ha sentito l’esigenza di inviare una lettera a Vladimir Putin per chiedergli di fermare “questa truce follia”. I due si sono incontrati personalmente più volte in passato: il cantante di Cellino San Marco è considerato un vero e proprio idolo in Russia, tanto da essersi esibito più e più volte in diverse location del Paese. E se inizialmente Carrisi aveva messo in guardia il presidente russo sui rischi per la sua incolumità, ora invece si appella a lui per la pace. Ecco quindi che Al Bano ha deciso di inviare una lettera a cuore aperto al leader del Cremlino per chiedergli di bloccare con effetto immediato l’invasione dell’Ucraina e di fermare una guerra che non vede fine.

Ecco, di seguito, il testo della missiva:

“Caro Putin, so che sei molto ‘impegnato’ in azioni che seminano solo drammi e distruzione e mi sembra anche di capire che non ci sia, da parte tua, alcuna intenzione di mettere un punto a questo grande atto di follia”, scrive Al Bano. E ancora: “Ma io qualcosa sento il dovere di dirtela. Tu che sei il ‘grande’ Putin, tu che sei il capo di Stato ma che sei anche padre; tu che la sera hai la possibilità di andare a dormire nella tua casa, nel tuo letto, sicuramente con i tuoi figli, per un attimo, solo per un attimo, fermati a pensare a coloro i quali si vedono cadere addosso le bombe e che devono fuggire dalla propria casa. Pensa a quei bambini che avrebbero diritto alla vita e che, invece, sono costretti a conoscere la morte, senza avere la possibilità di viversi appieno il ‘disegno’ per cui sono venuti al mondo. Per un attimo, se ci riesci, pensa a questa drammatica verità”.

Parole forti e dure quelle che l’artista rivolge al presidente Russo: “Pensa ai dieci comandamenti che, al quinto, recita “non uccidere”: il buon Dio avrà pur voluto dire qualcosa!”, conclude Al Bano invocando la fede. La lettera termina quindi con un invito a non ripercorrere gli errori del passato: “E poi, se ne sei capace – ed io so che ne sei capace – blocca questa truce follia che, prima di te, è già stata percorsa da Hitler, da Mussolini e da tanti altri. Fermati finché sei in tempo: il mondo ti ringrazierebbe”.

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