Matteo Renzi passa all’incasso. E in vista della partita sugli incarichi parlamentari spettanti all’opposizione – che avrà uno snodo fondamentale la prossima settimana, con l’elezione dei quattro vicepresidenti delle Camere – fa capire qual è la poltrona che vorrebbe occupata da uno dei suoi: la presidenza del Copasir, il Comitato parlamentare che vigila sull’attività dei servizi segreti. Un tema a cui in qualche modo ha già dimostrato di essere affezionato ai tempi del celebre (e mai chiarito) incontro natalizio in Autogrill con l’agente del Dis Marco Mancini, nei giorni di fine 2020 in cui insisteva perché Giuseppe Conte (che avrebbe fatto cadere di lì a poco) rinunciasse proprio alla delega all’intelligence. Parlando a un evento a Firenze, Renzi ipoteca di fatto il Copasir sostenendo di aspirare ad altro, in particolare a una non meglio precisata “presidenza della Commissione speciale d’indagine sugli acquisti del Covid“. Ma il suo assomiglia tanto a un messaggio in codice per far valere il contributo dei senatori di Iv (che finora ha sempre negato) all’elezione di Ignazio La Russa allo scranno più alto di palazzo Madama, neutralizzando la diserzione di Forza Italia. D’altra parte è dal giorno prima della votazione che l’ex sindaco di Firenze aveva messo le mani avanti, denunciando un presunto “accordo tra Pd e M5s per lasciare fuori il terzo polo dalle cariche che spettano alle opposizioni”.

Ora, invece, dà per scontato di averne quantomeno una: “Io non lo so cosa ci danno, se ci danno la vicepresidenza alla Camera o al Senato. Quello che ci danno si prende”, esordisce. “Poi ci sono le presidenze di commissioni: per legge ci spetta il Copasir“, sentenzia, anche se la legge dice soltanto che la presidenza deve andare a un eletto dell’opposizione (che conta almeno altri tre gruppi). Poi traccia una specie di piano d’azione: “È chiaro che, ove ci fossero tutti gli uffici di presidenza a 5 Stelle, Pd e non a noi chiederemmo il Copasir. La Vigilanza (Rai, ndr) per consuetudine va all’opposizione, ma non è norma scritta”, afferma. Una precisazione che serve a far capire a quale dei due organi punta Italia viva, anche perché – pure se non è norma scritta – la consuetudine che vuole il presidente della Vigilanza scelto tra le file dell’opposizione finora è stata sempre rispettata. “Cosa vorrei? Se potessi decidere io, chiederei una cosa in Parlamento: la presidenza della commissione speciale d’indagine sugli acquisti del Covid”, giura Renzi. “Siccome la Meloni ha detto che farà questa commissione, mi piacerebbe che ci dessero la presidenza, ma sono convinto che a pezzi del Pd non piaccia. Si scommette che non me la danno? Prima di quello mi danno il Copasir, le giunte, mi danno ogni cosa”. Come stanno veramente i fatti si inizierà a capire mercoledì 19 ottobre, quando i due rami del Parlamento – la Camera alle 14, il Senato alle 15 – si riuniranno per l’elezione dei vicepresidenti. Se non ci sarà nemmeno un renziano, paradossalmente, è probabile che il messaggio sia stato ascoltato.

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