A Roma compaiono scritte e striscioni contro l’elezione del nuovo presidente del Senato, Ignazio La Russa. A poche ore dal voto del Parlamento c’è chi attacca la seconda carica dello Stato per la sua storia politica e le simpatie mai rinnegate per il fascismo. E così nella sede del quartiere Garbatella di Azione Giovani, movimento giovanile legato a Fratelli d’Italia, compare la scritta “Ignazio La Russa, Garbatella ti schifa”, accompagnata da una stella, che i membri di FdI hanno associato a quella delle Brigate Rosse, anche se diversa dal simbolo del gruppo terroristico di estrema sinistra, e la scritta “Antifa”. Mentre al Colosseo il movimento Cambiare Rotta – Organizzazione giovanile comunista, ha affisso uno striscione con su scritto “Benvenuto presidente La Russa. La resistenza continua”, con il cognome del senatore capovolto.

Sul profilo Facebook di Cambiare Rotta Roma si legge: “Saremo ben lieti di mostrare a questo Parlamento il significato di Antifascismo Militante. Ai nostri posti ci troverete, nelle strade, nelle piazze delle città”. Una pattuglia dei carabinieri del centro ha poi rimosso e sequestrato lo striscione.

Nelle stesse ore è comparsa anche la scritta nel quartiere Garbatella sulla quale, si apprende dalla stampa locale, indagano gli investigatori della Digos arrivati sul posto assieme ai carabinieri. Ma sono già iniziate le reazioni in cui si parla già di clima d’odio dopo l’elezione del fondatore di FdI alla presidenza del Senato. “Le prime parole di Ignazio La Russa come presidente del Senato sono state quelle di un uomo che conosce bene il peso delle istituzioni e che farà di tutto per rappresentare con imparzialità e autorevolezza la seconda carica dello Stato. Eppure diversi esponenti politici hanno deciso di renderlo un bersaglio, come persona e per le sue idee, rinfocolando un clima d’odio già ben alimentato durante una campagna elettorale costruita sulla demonizzazione dell’avversario politico”, ha scritto Meloni sul suo account Facebook riferendosi alle critiche piovute sul centrodestra dopo le nomine di La Russa e Lorenzo Fontana alla presidenza dei due rami del Parlamento, scelte considerate estremiste e divisive, in particolar modo per il passato politico dei due. “E così, accade che in una sede di Fratelli d’Italia compaia una scritta contro di lui, firmata con la stella a 5 punte, chiaro riferimento ad anni drammatici che non vogliamo rivivere – aggiunge Meloni – Il nostro impegno sarà per unire la nazione, non per dividerla come sta tentando di fare qualcuno. Spero che il senso di responsabilità della politica prevalga sull’odio ideologico, perché l’Italia e gli italiani devono tornare a correre, insieme”.

Sostegno alla seconda carica dello Stato arriva anche da Forza Italia, con Anna Maria Bernini che ha dichiarato: “Le gravi minacce rivolte al Presidente La Russa e apparse sulla sede romana di FdI alla Garbatella sono molto preoccupanti e non vanno in alcun modo sottovalutate. L’Italia ha bisogno di pacificazione, il Paese può affrontare la difficile situazione economica attraverso la reciproca collaborazione e un rinnovato e rafforzato senso delle istituzioni. Auspichiamo che questo episodio resti isolato e che non si alimenti in alcun modo un clima di tensione che riporterebbe ad anni bui del passato. Al Presidente La Russa la mia vicinanza e la solidarietà dei senatori di Forza Italia”.

Vicinanza è stata manifestata anche dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi: “Massima solidarietà al presidente del Senato per le scritte minacciose nel quartiere Garbatella a Roma, peraltro nello stesso quartiere in cui sono comparse la scorsa settimana minacce a me”.

Nel pomeriggio è arrivata anche la solidarietà dei deputati del Partito Democratico per bocca della capogruppo Debora Serracchiani: “Le minacce contro il senatore La Russa rappresentano un atto vile che va condannato fermamente. Dalle deputate e dai deputati democratici, solidarietà al presidente del Senato. I democratici sono stati e saranno sempre contro l’uso delle minacce e della violenza politica chiunque ne sia vittima”.

La Russa, dal canto suo, ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno manifestato sostegno nei suoi confronti. “Ringrazio sinceramente le forze politiche per le espressioni di solidarietà che mi hanno fatto pervenire ma voglio rassicurare tutti che una scritta vergata da mani ignote non mi ha minimamente turbato – ha dichiarato – Nella mia vita ho memoria di scritte anche assai peggiori verso di me e la mia parte politica. Anche stavolta avrei preferito, fosse dipeso da me, ignorare chi lancia il sasso e nasconde la mano, chi pensa che la minaccia o l’insulto possa sostituire il confronto. O peggio chi vorrebbe rivangare anni di violenza e terrorismo condannati dalla storia”.

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