Le scuole sono state riaperte, taglio del nastro e applausi. La sera prima del gran rientro la mia scuola e credo tutte le altre scuole del Paese hanno diramato una circolare con tanto di tabella e scritte evidenziate per spiegare le misure da adottare nei diversi casi. C’è un gran uso della parola “se”. Cosa fare se.

Se ci fosse un positivo?
No. Se venisse segnalato un positivo.
Perché a scuola che ci sia un positivo o che venga comunicata ufficialmente la presenza di un positivo sono due cose estremamente diverse che avrebbero dato a Beckett materiale per svariate commedie.

Caso uno: se si verifica un caso di positività in classe. Intanto il soggetto deve farlo presente all’istituto che frequenta mediante apposita documentazione, e no, non vale il messaggino WhatsApp alle tre di notte al coordinatore. Se arriva l’apposita comunicazione nella sempre traboccante bacheca del registro elettronico, la classe si pone in “regime di auto-sorveglianza” e tutti indossano la FFP2. Se la documentazione non arriva in tempo, o non arriva proprio, gli studenti continuano a tenere la chirurgica e mica li puoi mandare tutti a casa, che son minorenni, o tutti in aula covid, che non ha la capienza dello Stadio Olimpico. Il positivo, se ha fatto domanda, si collega da casa. Forse. Certe volte no perché “tanto prof, per collegarmi da solo non ha senso, ma sono asintomatico stia tranquilla”.

Caso due: se si verificano due casi di positività. Sarebbe bello venirne a conoscenza sempre per vie ufficiali. Invece, per vie non ufficiali, si viene a conoscenza di casi non palesati onde non perdersi l’uscita con gli amici. Scatterebbe il controllo del percorso vaccinale, se qualcuno ci avesse chiarito esattamente a chi spetta questo ingrato compito. Nel frattempo i positivi accertati hanno diritto alla dad o did, ma solo se le famiglie ne hanno fatto richiesta. Chi crede che mandare una mail con l’esito di un molecolare sia roba da cinque minuti, si sbaglia di grosso. E’ un’operazione che può richiedere dai due ai tre giorni. Se va bene. Intanto l’alunno che vedi tutti i giorni baciarsi appassionatamente con la tua alunna positiva continua a frequentare serenamente nella classe accanto dove non c’è regime di FFP2.

Caso tre: se si verificano tre casi. Dal basso della mia laurea in Lettere ho comunque riscontrato che no, a volte non si verificano contemporaneamente. Quindi se la comunicazione viene fatta, arriva comunque in momenti diversi, facendo slittare l’attivazione della didattica a distanza e i giorni di quarantena per tutta la classe.

Da qui in avanti non so, la scuola è iniziata solo da cinque giorni. La situazione immagino che, dopo questa fase complicata in cui ci sentiamo come la famosa nave senza nocchiero in gran tempesta, andrà lentamente a normalizzarsi. Se le scuole non chiudono. Se.

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