Una sentenza storica, quella emessa dal Consiglio di Stato in merito alla detenzione dell’orso M57, uno dei due presenti al Casteller di Trento che ancora giacciono reclusi in gabbie di cemento, in condizioni davvero barbare. Una sentenza che evidenzia come i fatti che hanno determinato la cattura di questo orso siano, quantomeno, “sospetti”, poiché nella sentenza si rileva che l’orso era nel suo habitat naturale ed è stato disturbato dal giovane carabiniere con amica accompagnatrice, mentre era intento a rovistare in un bidone ai bordi del bosco, ovviamente non anti-orso, come la maggior parte di quelli esistenti all’epoca in Trentino.

Una sentenza storica, dicevo, perché per la prima volta il Consiglio di Stato ha accolto un ricorso delle associazioni OIPA e ENPA, che appunto rilevavano gravi mancanze della provincia di Trento, rappresentata dal presidente in carica, il leghista Maurizio Fugatti che continua a perseguire una politica non certo di sostenibilità ambientale per questi animali protetti.

Ma nella sentenza “storica” emessa dal Consiglio di Stato c’è nascosta una clausola molto pericolosa, che demanda ad ISPRA la decisione finale per poter liberare l’orso M57, seppure dichiarato in sentenza come ingiustamente imprigionato. Ebbene, viene incaricato l’organismo di controllo ISPRA di verificare se l’orso M57 sia pericoloso, vista la detenzione di oltre un anno, prima di poterne decretare la liberazione.

Ma vi pare che non possa essere incazzato un orso che solitamente percorre 40 chilometri al giorno e da oltre un anno è recluso in una gabbia? Ma a me pare proprio ovvio che veda l’uomo come suo persecutore, dato che lo tiene rinchiuso forzatamente e, non dimentichiamo, l’orso è un animale molto intelligente. Quindi si attende il parere ISPRA, che arriva il 18 novembre e, udite udite, toglie le castagne dal fuoco al presidente Fugatti, dichiarando la pericolosità permanente dell’orso M57! Pericoloso perché vede l’uomo come nemico!

E vorrei ben vedere, mi viene da dire.

Quindi ora che succederà? Che se da una parte la sentenza del Consiglio di Stato aveva aperto una porta alla possibilità di libertà di questo orso, dall’altra ISPRA l’ha richiusa, condannando lo stesso all’ergastolo, come il suo compagno di cella M49. Arriva quindi il parere di ISPRA che dà ancora ragione a Fugatti sentenziando così la reclusione permanente anche di questo orso.
Quell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) che aveva evidenziato le criticità del Casteller, supportate anche da un rapporto tragico emesso dal CITES, è lo stesso istituto che ora decreta l’ergastolo anche per M57!

Da una parte una sentenza che aveva illuso tutti sulla possibilità di ridare libertà ad un orso che era stato, proprio appurato in sentenza, disturbato nel suo habitat; dall’altra una controaffermazione che ne determina la prigionia perenne. Il solito scaricabarile all’italiana, la solita prassi di svicolamento delle responsabilità da parte degli uomini nel farsi carico di una politica di convivenza e sostenibilità.

Ancora una volta l’uomo ha messo in risalto la sua crudeltà istituzionalizzata, perché radicata nel sistema che dovrebbe creare opportunità di rispetto della biodiversità; M57 potrebbe essere liberato e monitorato in un’area boschiva in alta quota, lontano dai centri abitati; conoscendo ciò che l’uomo gli sta facendo, sicuramente se ne starebbe ben lontano dagli umani, quegli umani che ancora una volta dimostrano davvero una crudeltà “bestiale”!

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