Il piano trasporti per il rientro a scuola fatica a procedere. È preoccupata la Cisl Scuola, che in queste ore ha raccolto i dati regione per regione. Se in Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Marche è stato potenziato il trasporto pubblico locale aumentando le corse negli orari in cui i mezzi sono più utilizzati dagli studenti, al Sud non ci sono stati interventi significatovi per risolvere il problema.

In Lombardia i tavoli prefettizi hanno lavorato sulla falsa riga dell’anno scorso puntando più sullo scaglionamento che sull’aumento delle corse: ci sono problemi, però, a reperire autisti. In area Metropolitana si segnala l’attivazione di navette dedicate al trasporto degli studenti al posto di mezzi pubblici generici. In altri territori, come Cremona e Mantova, la soluzione non è stata trovata. Complessa la situazione in Molise, dove, stando al report della Cisl, non c’è stato alcun potenziamento dei bus, ma solo qualche aumento di corse giornaliere nelle tratte con maggiore utenza. In Puglia i prefetti di Bari e Taranto hanno scelto di organizzare le entrate e le uscite su due turni, con potenziamento delle corse ma non dei mezzi. Non si sa nulla in merito agli investimenti tant’è che nei giorni scorsi nel capoluogo pugliese è stato organizzato un sit in di protesta. In Abruzzo, l’azienda pubblica regionale che copre il 60% del trasporto scolastico ha acquistato un centinaio di autobus a fronte di migliaia di corse giornaliere. Per il restante 40%, ci sarà qualche sporadico potenziamento della flotta oppure l’utilizzo di altri mezzi. Anche in questo caso non si registrano controllori sui mezzi. Cisl Scuola non è riuscita invece ad ottenere notizie su Sicilia, Sardegna, Campania e Veneto.

Un modello considerato esemplare è invece quello delle Marche: “Qui sono stati potenziati i trasporti con 169 mezzi in più“, spiega Cisl Scuola, “i tecnici parlano di un milione di chilometri aggiunti, necessari fino a Natale, per un costo di 8,3 milioni”. È così possibile garantire l’ingresso a scuola in un unico orario. Sono stati assunti inoltre 150 steward che si muoveranno sia sui bus che nei principali punti di raccolta per garantire il distanziamento e le norme di sicurezza. La Toscana resta però l’esempio più virtuoso: a Gennaio 2021 la presenza degli studenti a scuola era pari al 75% e la capienza dei bus al 50%. Oggi la presenza in classe è al 100% e la capienza dei bus è arrivata all’80%. Lo scorso anno sono arrivati 329 autobus in più divisi per provincia per un costo di circa quattro milioni di euro. Per questo anno scolastico altri 211 autobus in più per una spesa di circa tre milioni di euro. La riapertura della scuola è stata accompagnata dalla conferma del progetto “Ti accompagno” per smistare gli studenti, sulle corse ed evitare assembramenti alle fermate. Uno o più tutor (guardie giurate, personale di associazioni di volontariato o di cooperative sociali) presidieranno le fermate e gestiscono il flusso dei ragazzi informano sui mezzi in arrivo e gestiscono le possibili criticità in collaborazione con le forze dell’ordine e le polizie locali. Buona anche la fotografia che emerge dal Piemonte: qui sono stati usati tutti i finanziamenti per garantire 80% sia sui mezzi urbani che extra urbani. Inoltre alcune corse sono dedicate solo agli studenti. Infine l’Emilia Romagna e il Lazio. Nella prima ci sono 407 mezzi in più mentre nella seconda si registra un potenziamento del 60% rispetto alla situazione pre Covid: 3700 corse aggiuntive su tutto il territorio della Regione. Complessivamente i servizi di Atac e Astral produrranno circa 2.200 corse in più al giorno.

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