Il decreto legge sul green pass è stato approvato alla Camera: nessun voto di fiducia, ritiro degli emendamenti da parte della Lega, passaggio del testo al Senato per l’esame in seconda lettura. Il dibattito alla Camera, tuttavia, nei quattro giorni dedicati alla discussione, si è contraddistinto per il campionario assortito di argomentazioni sfornate dall’opposizione per giustificare il proprio voto contro la certificazione.

Ad aprire le danze è il deputato di Fratelli d’Italia, Davide Galantino, che, riproponendo una delle argomentazioni più gettonate tra i detrattori del green pass, urla alla discriminazione inferta dal certificato verde e rivolge il suo accorato appello: “Con il voto favorevole a questo emendamento, che prevede la cancellazione del green pass, avete oggi la possibilità di sopprimere questa vergogna. Il vaccino non è il siero della libertà“.

La sua collega Rachele Silvestri, a riprova dell’inefficacia del green pass, si premura di menzionare una notizia locale: “In Sardegna è successo che un ristorante dove si è chiesto il green pass ha dovuto chiudere perché ci sono stati dei clienti positivi”.

Più ‘raffinata’ è l’argomentazione propugnata da Paolo Giuliodori di Alternativa C’è, che, sempre sull’onda vaccino-scettica, avanza una proposta “particolare”: “È la scienza stessa che ci dice i vaccinati possono contagiarsi e contagiare. Allora, a questo punto, mettiamo un green pass col tampone, ma senza vaccino. Questa potrebbe essere una soluzione scientifica, tutto il resto sono parole al vento”.

Salvatore Caiata e Maria Teresa Bellucci di Fratelli d’Italia si soffermano, invece, sulla ingiustizia dell’obbligo di green pass nelle fiere. “Faccio solo una domanda – chiede Caiata in Aula – L’obbligo di green pass vale per tutte le fiere o solo per alcune? Per le fiere della droga, come il rave che è stato fatto a Viterbo e che era praticamente una fiera aperta della droga, non valeva il green pass?“. Gli fa eco Bellucci, che accusa: “Voi siete quelli che rave illegali in cui si spaccia droga e si promuove il consumo di sostanze stupefacenti, ma nel contempo fate cadere la mannaia sui ristoratori. Siete assolutamente inaccettabili”.

Ma il pericolo rappresentato dal randello ‘green pass’ è anche economico, come denuncia il meloniano Marco Silvestroni: “C’è un progetto più grande: quello di uccidere l’economia di questo Paese“. In sintonia con questo assunto, è Pino Cabras di Alternativa C’è: “Esiste un’austerity mascherata, che è guidata dall’attuale governo, attraverso l’arma covid. Si sta distruggendo l’economia di prossimità. Cosa vogliamo fare? Vogliamo sostituire i piccoli produttori coi fattorini di Amazon?”.

Nel florilegio degli interventi del centrodestra svetta l’onnipresente tema delle cure domiciliari, perorate in primis da Raffaele Trano di Alternativa C’è: “Non è che siamo in vaccinocrazia e quindi esistono solo i vaccini. Esisteranno anche altri rimedi”. Sulla stessa lunghezza d’onda è il collega di partito Francesco Forciniti, che si lancia in un monologo pieno di pathos contro il governo: “Volete far soffrire i cittadini che non si vaccinano perché non avete a cuore la tutela della loro salute, ma volete solo vaccinare tutti ciecamente e acriticamente, senza farvi due domande. Trovo questo atteggiamento veramente antiscientifico, perché le cose che fate non hanno proprio senso logico, razionale e scientifico. Siete voi i veri negazionisti se boccerete questo emendamento sul green pass”.

E a summa delle amenità scientifiche che ormai si leggono in diversi pertugi dei social, non poteva mancare l’ex M5s Sara Cunial, ora nel Gruppo Misto, che in lungo intervento parla di “terapia sperimentale genica”, di vaccinati ridotti a “cavie” e di green pass come “strumento per instaurare definitivamente una dittatura politica”. Tanto che la “dittatura sanitaria”, sembra quasi una cosa già superata.

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