Un papà solo – interpretato da Matteo Taranto, già interprete in Paz!, Razzabastarda, Mine Vaganti – che perde il lavoro e si ritrova a fare il rider, schizzando da una parte all’altra della città in sella a una bici per consegnare cibo a domicilio in una grande città del nord, pagato in base alla sua velocità nelle consegne. È la storia di tanti italiani, ritratta adesso in un nuovo cortometraggio, “Dipende tutto da te”, dello spezzino Daniele Ceccarini. Il titolo, perfetto slogan del lavoro a cottimo, è tratto dal discorso con cui il direttore del personale – un efficace Roberto Alinghieri – spiega al protagonista come si calcola la retribuzione di un rider. “Dipende tutto da te. Dal tempo, dalla velocità, dalla tua velocità”, dice. Sembra un discorso motivazionale, un inno alla meritocrazia, all’autodeterminazione, ma nasconde in realtà sfruttamento e una totale assenza di diritti.

Con il corto, Ceccarini vuole sensibilizzare il pubblico su un mondo sommerso, quello dei fattorini, lavoro tornato prepotentemente alla ribalta, complice anche la quarantena alla quale ci ha abituati la pandemia da Covid19. “Una giungla tutta da esplorare che aspetta disperatamente l’intervento dei sindacati e del legislatore. Il nostro protagonista si trova in una situazione nella quale potrebbero trovarsi tutti da un momento all’altro”, spiega l’autore.

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