Attualità

Fabrizio Corona si ferisce e mostra il sangue in un video pubblicato sui social: “Avete creato un mostro”

di F. Q.

“Questo è solo l’inizio. Sacrificherò la mia vita per togliervi da quelle sedie. Chiedo, se no mi taglio veramente la vita, che venga il presidente del Tribunale di Sorveglianza, che guardi gli atti il presidente”. Se la prende con i magistrati Fabrizio Corona, e si rivolge direttamente a loro in un video pubblicato sul suo profilo Instagram, dopo il provvedimento che dispone il suo ritorno in carcere. Nel breve filmato Corona mostra quelle che, secondo il suo avvocato Ivano Chiesa, sono chiazze di sangue, e parla alla telecamera con la faccia sporca di rosso. “Avete creato un mostro”, dice. Nelle immagini successive si vede Corona portato via dalla polizia.

Il procuratore Lamanna, nell’udienza di lunedì, aveva fatto notare che Corona in detenzione domiciliare stava facendo di tutto tranne che curarsi, utilizzava gli spazi di libertà in modo strumentale, mentre solo col “rispetto delle prescrizioni” si può dimostrare “l’adesione al programma terapeutico”. E ha chiesto la revoca del differimento pena a partire dalla “diffida” del 27 ottobre e dunque con altri più di 4 mesi da scontare di nuovo. Nella prima diffida del giudice Corti, che vedeva al centro denunce per diffamazione e minacce anche nei confronti dell’ex moglie Nina Moric, il magistrato segnalò che “dal punto di vista psichiatrico” Corona non presenta “criticità” e non può “minacciare e infangare il nome di altre persone”, tra l’altro dopo i moltissimi “richiami” già ricevuti negli anni. Un’altra diffida gli è arrivata a novembre, quando ha partecipato ad un’altra trasmissione tv, malgrado il divieto di ottobre (che comprende pure i social).

Corona negli ultimi anni è entrato e uscito a ripetizione dal carcere: a ottobre 2015 ottenne il primo affidamento terapeutico che gli fu revocato ad ottobre 2016, a febbraio 2018 ebbe l’affidamento provvisorio, revocato con ritorno in carcere nel giugno 2018. E poi ancora affidamento concesso a novembre 2018 e sospeso a marzo 2019 e revoca ad aprile dello stesso anno. Infine, nel dicembre 2019 l’uscita dal carcere per il differimento pena con detenzione domiciliare per curarsi. Fine previsto per settembre 2024

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