Una sera me ne stavo a sedere sul divano di casa. Era un “momento importante”: dovevo fare le pagelle della prima serata della 71esima edizione del Festival di Sanremo 2021. Mi sentivo stranamente euforico, come se il Festival dell’anno 2020 fosse il punto di un film in cui qualcuno aveva premuto “pausa” per catapultarci nel bel mezzo di una disastrosa pandemia e la prima serata del Festival 2021 potesse, in qualche modo, significare qualcosa. Play. Una ripartenza, forse era osare troppo. Qualche ora di leggerezza, lo speravo.

Le pagelle di A.B.

La scenografia di Gaetano e Chiara Castelli è molto bella. Un po’ Grande Gatsby, un po’ astronave del futuro, è “avvolgente”, come promesso. Riempie lo studio e gli occhi. 8

Le poltroncine del Teatro Ariston vuote. Il settore dello spettacolo è in grande sofferenza, e l’immagine di uno show senza pubblico ne è efficace rappresentazione. Forza, abbiamo voglia di tornare a cantare insieme alle band, a farci incantare da un balletto, a ridere davanti a un film proiettato sul grande schermo. Fiorello sdrammatizza, o almeno ci prova e lo fa parlando proprio con le poltroncine vuote. Anzi, esortandole a “partecipare”. E associandoci la parola “culo”. “Più culi”: una gag ma anche lo ‘slogan’ della voglia di tornare davvero col culo ben sistemato sulla poltroncina, sul prato, sulla sedia di un bar o di un ristorante.

Diodato. Era l’8 febbraio di un anno fa quando lui vinceva il Festival. E poi, tutto. Fa un po’ piangere. Fa rumore. 8

Sanremo 2021, le pagelle della prima serata: Renga ha ancora una speranza per salvare la dignità, Fasma vietato ai maggiori di 8 anni

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