“Serve discontinuità sui nomi e la squadra, se la sinistra pensa di fare il governo Conte con Mario Draghi al suo posto, non ci sto”. A rivendicarlo il segretario della Lega Matteo Salvini, nel giorno in cui iniziano le consultazioni dei partiti con il premier incaricato Mario Draghi. Con il centrodestra ancora in ordine sparso e Fratelli d’Italia contraria a un sostegno, è il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi a pressare gli alleati per il via libera a Draghi: “Il governo Berlusconi si è già battuto per avere Draghi, ora la sua indicazione va nella direzione auspicata da Berlusconi”, incalza il vicepresidente azzurro Antonio Tajani.
Ma se i leader cercano di non rompere, almeno ufficialmente, l’alleanza di centrodestra, dal partito azzurro i parlamentari sono già pronti: “Sarebbe folle non sostenere Draghi, io voterò comunque la fiducia al suo governo”, rivendica il senatore Andrea Cangini, vicino alla corrente ‘Voce Libera’ di Mara Carfagna. Tutto mentre la stessa vicepresidente azzurra della Camera pressa a sua volta il partito: “Bisogna dire sì a Draghi, senza se e senza ma, impensabile un suo esecutivo senza i liberali”, è stato il suo appello nel corso di una riunione del gruppo forzista a Montecitorio.
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