Segnali di apertura in casa M5s nei confronti di una possibile partecipazione a un esecutivo Draghi, in attesa dell’inizio delle consultazioni. Se il ministro degli Esteri uscente Luigi Di Maio ha spiegato come iil “M5s ha il dovere di ascoltare Draghi, poi decideranno i parlamentari”, anche la senatrice e vicepresidente di Palazzo Madama, Paola Taverna, chiarisce: “No a Draghi? La nostra linea è un no a un governo tecnico…”. Tradotto, il margine di trattativa c’è: “Un esecutivo con ministri politici o d’area può cambiare lo scenario? Vediamo, intanto ascoltiamo Draghi, non abbiamo ancora parlato di contenuti. Se auspichiamo un coinvolgimento del premier uscente Giuseppe Conte? Prematuro parlarne, ma lui è un patrimonio da non sprecare“, ha tagliato corto Taverna: “Per noi servono scelte politiche, decideremo con l’assemblea dei parlamentari”, ha aggiunto il capogruppo alla Camera, Davide Crippa. Da LeU, invece, è Federico Fornaro a invitare a non sprecare il percorso fatto insieme da Pd, M5s e LeU in maggioranza durante il Conte bis: “Sarebbe importante portare quel patrimonio come elemento costruttivo di queste ore”.
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