Da oltre un anno circa 400 bambini della scuola primaria di Anguillara, 32 chilometri dalla Capitale, fanno scuola nei container. Nel Comune che si affaccia sul lago di Bracciano non c’è stato alcun terremoto, nessun allagamento ma a decidere che le 16 classi avrebbero dovuto abbandonare il vecchio edificio di via Verdi è stata una perizia fatta all’epoca della precedente amministrazione. Le verifiche di vulnerabilità sismica e strutturali dell’istituto hanno dichiarato inagibile la struttura. Da lì la scelta dei container, che costano quasi 800mila euro l’anno e hanno avuto pure parecchi problemi: infiltrazioni d’acqua, scarafaggi e altre carenze.

Ora a dare speranza agli allievi, agli insegnanti e ai genitori è la nuova amministrazione capitanata da Angelo Pizzigallo, un avvocato di centrodestra insediatosi il 6 ottobre scorso. Il primo cittadino si è trovato subito sul tavolo la questione della scuola: il commissario prefettizio Gerardo Caroli (che ha preceduto Pizzigallo) ha prorogato fino al 18 settembre del 2021 il contratto con la società di noleggio dei prefabbricati ma l’avvocato-sindaco non ne vuole sapere di continuare le lezioni in quei container. L’obiettivo dell’amministrazione è ridare alla comunità scolastica l’edificio di via Verdi. Per tale motivo in questi giorni il Comune ha commissionato a uno studio tecnico nuove verifiche. “Stiamo facendo tutto il possibile – spiega il sindaco a ilFattoQuotidiano.it – per riuscire a dare nel 2021 una scuola in muratura e non dei container ai nostri studenti. Siamo consapevoli che serve un approfondimento e nel frattempo stiamo valutando ogni altra possibile soluzione per consentire ai bambini di uscire dai prefabbricati”. Intanto sulla questione della prima perizia è intervenuta anche l’Autorità nazionale anticorruzione che ha aperto un’inchiesta per fare chiarezza su come siano stati gestiti i soldi pubblici in occasione della verifica fatta eseguire dalla precedente amministrazione.

La scelta di Pizzigallo è stata condivisa anche dalle opposizioni. Nessuno vuole più che i bambini facciano lezione nei prefabbricati che oltre a non essere adatti alla didattica costituiscono una notevole spesa per il Comune. “Questo è il secondo anno scolastico – sottolinea il primo cittadino – in cui la scuola dell’infanzia e primaria non ha potuto usufruire di un edificio in muratura. Non possiamo andare avanti in questo modo. Abbiamo il dovere di dare delle risposte concrete ai nostri concittadini e di utilizzare al meglio i finanziamenti dell’amministrazione”. Le verifiche previste verranno effettuate già nei prossimi giorni. Il sopralluogo fatto nelle scorse settimane dà speranza a Pizzigallo di poter dare presto una buona notizia all’intera città.

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