Dal 14 settembre fino a venerdì prossimo i ragazzi della secondaria di primo grado “Centurione” di Genova Sestri Ponente non hanno potuto fare lezioni di sei ore ma si sono dovuti accontentare di tre ore e mezza al giorno. La parziale copertura dell’organico ha reso difficile la ripartenza della scuola. La dirigente Caterina Fumante, docente da lungo tempo, ha fatto tutto il possibile per permettere ai suoi ragazzi di ricominciare la scuola con regolarità, ma di fronte alla mancanza di docenti, ha dovuto constatare di aver le mani legate. Non si è trattata di un’emergenza durata qualche giorno, di un problema che si è risolto nel giro di una settimana. “L’organico completo – spiega la preside – l’ho avuto la scorsa settimana con le ultime nomine”.

Alla “Centurione” la preside fin dall’inizio ha dovuto farei i conti con la mancanza dei professori: al suono della prima campanella aveva a disposizione solo 23 docenti su un numero in organico di 43. “Per quattro giorni abbiamo organizzato – spiega Fumante – due turni di lezione da due ore e mezza. Dal 23 settembre fino ad oggi siamo passati a tre ore e mezza. Non ho potuto fare di più”.

La preside ha messo in campo tutte le azioni possibili con le poche risorse umane a disposizione. Si è data da fare per sistemare la questione, ha usato la messa a disposizione, ha nominato i supplenti temporanei, ha convertito il contingente Covid per la primaria in docenti utili alle medie, ma più di così non poteva fare. “Quest’anno i consueti ritardi – sottolinea la capo d’istituto – sono aumentati a causa delle nuove graduatorie provinciali. Forse non era il caso di usare la nuova modalità proprio in tempo di emergenza sanitaria”. Non solo. Parlando di ritardi la dirigente ci ricorda che anche i famosi banchi per questa scuola sono arrivati solo sabato scorso.

Una situazione che ha creato qualche disagio anche con i genitori dei ragazzi della scuola media che nei giorni scorsi hanno scritto una lettera alla preside per avere chiarimenti: “Abbiamo dovuto accontentarci – cita la missiva di mamme e papà – di metà scuola, metà ore di lezioni e metà compagni, metà impegno richiesto ai nostri ragazzi. Questa situazione sta compromettendo l’anno scolastico di tutti gli studenti, un adeguato inserimento delle classi prime e la preparazione per l’esame di stato e la scuola superiore dei ragazzi di terza. Dopo 33 giorni di presenza a scuola sono state svolte 65 ore di lezione su 198, equivalenti a circa undici giornate regolari. Occorre trovare delle soluzioni che consentano di aumentare le ore e riunire le classi”.

Parole smentite dalla professoressa Fumante che pur non nascondendo il disagio ci tiene a dare i numeri precisi: “Dal 14 settembre a oggi ogni alunno ha usufruito, nel tempo di un mese e mezzo, di 30 giorni pieni di lezione”. Resta il problema delle nomine dei docenti sul quale la preside punta il dito: “Noi dirigenti abbiamo bisogno di un’autonomia scolastica che sia funzionale ai fini dell’efficienza della scuola. Se dovessimo essere noi, magari con un comitato di trasparenza, ad occuparci del reclutamento del personale docente non dovremmo ogni anno fare i conti con questi ritardi che portano a situazioni simili a quella che abbiamo vissuto alla secondaria del mio istituto”.

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