“La pazienza è finita. Basta con gli annunci in tv della ministra Lucia Azzolina. Ora vogliamo essere ascoltati”. È scontro aperto tra le organizzazioni sindacali e l’inquilina di viale Trastevere. Stamattina le segreterie nazionali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda hanno convocato una conferenza stampa online per lanciare un nuovo appello alla ministra dell’Istruzione e avanzare le loro proposte sulla riapertura delle scuole a settembre, ma anche per annunciare una giornata di assemblee con i lavoratori di tutt’Italia fissata per il 13 maggio.

I segretari nazionali Francesco Sinopoli (Flc Cgil), Maddalena Gissi (Cisl), Elvira Serafini (Snals), Rino Di Meglio (Gilda) e Pino Turi (Uil) hanno alzato i toni nei confronti della Azzolina: “Siamo stanchi di non poter affrontare le questioni attorno a un tavolo”, ha detto Maddalena Gissi. “Questo approccio burocratico della ministra non può portare da nessuna parte”, ha rincarato la dose Pino Turi. “Le interviste della ministra ci hanno stancato”, ha sentenziato Sinopoli. Lucia Azzolina è accusata di una gestione “autoreferenziale e solipsistica”, uno strappo tra le organizzazioni sindacali e il ministero che potrebbe diventare una ferita insanabile.

Tutti i nodi della maturità – Sul tavolo della discussione, in primis, c’è l’esame di maturità. La ministra ha già deciso che sarà in presenza, visto il via libera del comitato tecnico scientifico ma i sindacati chiedono di tornare a parlare della questione a partire dalla sicurezza da garantire per gli studenti e per i professori: “Come sarà questo esame in aula? La ministra prima annuncia le decisioni e poi chiama al tavolo i sindacati a scelte già fatte”, dice Elvira Serafini. Diverse le critiche e le proposte anche sulla ripresa a settembre: secondo Elvira Serafini manca un protocollo d’intesa chiaro per la sicurezza, nonostante siamo a poche settimana dalla data cruciale. Per Sinopoli “serve un piano concordato con i lavoratori”.

Rientro in classe – Le organizzazioni sindacali bocciano anche l’idea della ministra annunciata in tv di avere metà studenti in classe e metà collegati da casa. Il segretario della Flc Cgil propone classi più piccole, più tempo scuola, un organico straordinario e più investimenti. Turi lancia l’idea di riaprire le scuole abbandonate mentre la segretaria della Cisl vuole un commissario straordinario per la scuola oltre a pensare a prefabbricati e alberghi da usare per fare lezione. Il piano dei sindacati per settembre è uno solo: dove c’è la possibilità di usufruire di spazi si devono sdoppiare le classi e dove non è possibile vanno fatti i doppi turni con al massino 10-13 alunni per aula. I sindacati parlano anche di risorse: “Solo per sdoppiare le classi di infanzia e primaria con docenti supplenti e collaboratori scolastici, servirebbero oltre tre miliardi e mezzo. Ma non ci si può fermare al primo ciclo. Servirebbero anche 2 miliardi e mezzo per incrementare gli organici per scuola di secondo grado, dove non sono residuali le classi da circa 30 alunni”.

Polemiche sui concorsi Per Rino Di Meglio “una procedura fatta con le crocette non è meritocratica”. I sindacati insistono per una procedura semplificata che assicuri a settembre un organico stabile. Intanto al ministero fanno sapere che proprio il 7 maggio è fissato un incontro con le organizzazioni sindacali per parlare di maturità. Il Paese sembra essere diviso sulla questione della riapertura. Da una parte c’è la task force presieduta da Patrizio Bianchi che dovrebbe indicare delle soluzioni alla Azzolina. Dall’altra, le organizzazioni sindacali e i dirigenti scolastici che chiedono di essere maggiormente ascoltati. Al centro del dibattito: la riapertura di settembre, l’andamento della didattica a distanza e la maturità.

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