“È forse arrivato il momento delle donne, ma la politica mondiale è ancora dominata da uomini aggressivi che cercano l’applauso, che cercano il conflitto a tutti i costi, che hanno bisogno di mettersi il pennacchio in testa e di dimostrare che sono generali. Le donne possono e devono esprimere un nuovo modo di fare politica e di gestire il potere”. Sono le parole pronunciate ai microfoni di “24 Mattino”, su Radio24, dalla deputata di Forza Italia, Mara Carfagna.

E spiega: “Concretezza, razionalità, stabilità, affidabilità, serietà: io credo che le donne vivano la politica come una responsabilità, non solo come un’arrampicata verso il titolo di generale. In questo momento c’è bisogno di questo approccio alla politica, soprattutto in una stagione in cui troppe persone sono rimaste indietro. E quindi c’è la necessità di una gestione anche umana del potere, di capacità di offrire cura e protezione nei confronti di chi è rimasto indietro. Penso che da questo punto di vista sia davvero arrivato il momento delle donne“.
Al conduttore Simone Spetia, che scherzosamente le fa notare l’esistenza di arrampicatrici anche tra le donne, Carfagna risponde con un riferimento al fiele a Virginia Raggi e a Chiara Appendino: “Sicuramente. Se guardiamo Roma e Torino, è chiaro che quelle donne per me non rappresentano un modello, ma credo che non lo rappresentano anche per tanti cittadini che fanno i conti coi servizi”.

La vicepresidente della Camera chiarisce poi dettagli sulla associazione da lei fondata: “‘Voce libera’ non è un partito, né un movimento, ma un’associazione. E’ improprio parlare di sostegno a un eventuale governo proposto da Salvini sulle ceneri del Conte bis, mi sembrano scenari da fantapolitica. Starei sull’attualità, sulle cose che interessano ai cittadini e non su scenari che potrebbero aprirsi nel futuro. Io non lascio assolutamente Forza Italia. Voglio stroncare con chiarezza ogni suggestione di questo tipo. Non ho fondato ‘Voce libera’ per creare un altro partito. Mi spinge solo il desiderio di mettere insieme le tante voci libere e qualificate che ci sono in Italia e che potrebbero aiutare la politica a trovare soluzioni concrete. Voglio restituire a Forza Italia la centralità che ha perduto – continua – Gli italiani sono stufi dei parolai. Rigenerare e riequilibrare quel centrodestra credo che sia vitale, altrimenti rischiamo di essere prigionieri di derive estremiste, che non piacciono a nessuno, tantomeno a me. L’adesione di Renata Polverini alla mia associazione? Come tanti, ha espresso in questi mesi la sofferenza e il malessere per un partito che sembra quasi rassegnato a essere diventato la terza forza politica nella coalizione. Chi non si rassegna a questo dato di fatto prova a lottare e a difendere le ragioni della discesa in campo di Berlusconi. E soprattutto prova a difendere e a rivendicare l’identità di Forza Italia, che ha fatto la storia degli ultimi 25 anni del Paese”.

E precisa: “Con Berlusconi parlo costantemente e non credo che sia rassegnato. Non penso che sia contento e soddisfatto dell’attuale stato di cose. Sicuramente c’è un sentimento di immobilismo nel nostro interno ma non è da attribuire al presidente. Forza Italia è sempre stata il perno della coalizione di centrodestra e non credo proprio che lui si sia arreso a questo stato di fatto. L’endorsement di Francesca Pascale per le Sardine? – chiosa – Non so nemmeno se sia iscritta a Forza Italia. La sua è una posizione molto delicata, è la compagna del presidente Berlusconi. Ma è una cittadina libera di esprimere le sue idee e lo fa con coraggio, anche contro corrente rispetto alla linea di Forza Italia. Non è un parlamentare o un sindaco di Forza Italia o un dirigente di partito. Il suo ruolo è molto più delicato, ma le consente di esprimere con coraggio le sue idee“.

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