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Amianto, la Cassazione assolve tutti gli imputati per il processo Olivetti

Non accolta quindi la richiesta del pg Ciro Angelillis di rinviare il processo alle Sezioni unite. "Spesso la giurisprudenza chiama ma la scienza non risponde" aveva detto il rappresentante dell'accusa
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La Cassazione ha confermato l’assoluzione di tutti gli imputati nell’ambito del processo per le morti provocate dall’esposizione all’amianto negli stabilimenti Olivetti. Non accolta quindi la richiesta del pg Ciro Angelillis di rinviare il processo alle Sezioni unite. “Spesso la giurisprudenza chiama ma la scienza non risponde” aveva detto il rappresentante dell’accusa. Il sostituto procuratore generale aveva posto come tema centrale quello della casualità tra l’esposizione alle fonti di pericolo e lo sviluppo della malattia. “Il rapporto di casualità deve essere spiegato – aveva detto il pg – in termini di certezza e se questo non è possibile con la ragionevolezza delle argomentazioni”.

In subordine il pg aveva chiesto di annullare con rinvio la sentenza d’Appello del processo in cui sono imputati undici persone tra cui i fratelli Carlo e Franco De Benedetti e Corrado Passera.

La Corte d’appello di Torino lo scorso 18 aprile 2018 aveva assolto perché il fatto non sussiste tutti gli imputati nel processo accusati di lesioni colpose e omicidio colposo. La sentenza di secondo grado aveva ribaltato quella pronunciata nel 2016 dal tribunale di Ivrea che aveva condannato 13 persone nell’ambito del processo per le morti alcuni dipendenti Olivetti che tra il 2008 e il 2013 si erano ammalati o erano deceduti per il contatto con sostanze nocive sul luogo di lavoro.
Tra le condanne più pesanti in primo grado c’erano quelle a Carlo De Benedetti e al fratello Franco Debenedetti, entrambi condannati 5 anni e 2 mesi, e a Corrado Passera, 1 anno e 11 mesi.

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