Uno sciopero di otto ore con una manifestazione nazionale a Roma, col corteo che ha portato al Mise una lavatrice, inscenando un finto funerale. I lavoratori Whirlpool hanno protestato contro la decisione dell’azienda di avviare la procedura di cessione dello stabilimento di Napoli, dove lavorano 410 persone. Una scelta che i sindacati hanno definito “in aperta violazione dell’accordo siglato a ottobre 2018”. Quello di oggi è il secondo sciopero di otto ore nell’arco di due settimane (i lavoratori hanno già incrociato le braccia il 25 settembre in tutti gli stabilimenti Whirlpool in Italia). Coi lavoratori anche i segretari generali di Fiom, Fim e Uilm, Francesca Re David, Marco Bentivogli e Rocco Palombella, e il numero uno della Cgil, Maurizio Landini: “Non siamo disponibili a gestire chiusure di stabilimenti e licenziamenti. È necessario che le decisioni prese dall’azienda siano sospese e venga riaperta una trattativa vera. C’è un accordo e va rispettato”.

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Whirlpool, sciopero per la cessione del sito di Napoli: si fermano tutti gli stabilimenti italiani. A Roma manifestano oltre 1000 operai

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