Il Consiglio di Stato ha dato via libera al parere richiesto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sullo schema del proprio decreto attuativo che definisce le caratteristiche tecnico-costruttive e funzionali che dovranno avere i cosiddetti “seggiolini antiabbandono”. A dare l’ok, dopo un anno dall’ok in Senato alla legge, la Sezione consultiva per gli atti normativi che ha però evidenziato una serie di “osservazioni” al provvedimento.

Le osservazioni – In particolare l’organo ausiliario del Governo ha riconosciuto quanto fatto dall’esecutivo che ha applicato le direttive europee definendo però “lacunosa” la relazione riguardante l’impatto economico “della disciplina sugli operatori economici e sui consumatori”. Sul piano del contenuto, poi, sempre secondo il Consiglio di Stato, “occorre che, nella stesura definitiva, le formulazioni adottate nell’articolato e nell’allegato”, vale a dire le disposizioni relative ai vari tipi di seggiolino antiabbandono, “siano rese coerenti”. Il Consiglio specifica poi altri due nodi che è necessario modificare. “Non è dato comprendere – si legge infatti nel parere – il motivo dell’apparente incongruenza” per cui, mentre il comma 1 dell’articolo 172 del nuovo codice della strada impone di assicurare con i seggiolini i bambini di statura inferiore a m 1,50 e cioè “di età fino a 10 anni ed oltre”, il comma 1 bis della legge sui seggiolini antiabbandono prevede l’obbligo solo per i bambini di età inferiore a 4 anni. Un’incongruenza che per il Consiglio di Stato “andrebbe sicuramente rimossa”. Infine l’organo ausiliario sottolinea altri due aspetti: la mancanza, nel testo, di un titolo, e la necessità di rimodulare, in via legislativa, il termine già decorso del 1 luglio 2019, entro il quale il mancato uso dei seggiolini è soggetto a sanzione, “tenendo conto non solo dei tempi tecnici di emanazione del regolamemento attuativo qui in esame, ma altresì del tempo necessario ai produttori per concepire e realizzare, ai distributori per commercializzare e agli utenti per acquistare i dispositivi in questione”.

La legge – La legge, la 117 del 2018, sulla scia delle tragedie avvenute negli anni passati, tra cui l’ultima solo una settimana fa a Catania, obbliga a installare dispositivi antiabbandono per i bambini fino a quattro anni. Il provvedimento doveva entrare in vigore il 1° luglio 2019 ma una serie di lungaggini burocratiche ha di fatto fermato la norma. A mancare era proprio il via libera al decreto attuativo con le caratteristiche tecniche inerenti ai seggiolini, inizialmente previsto entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, quindi entro il 27 dicembre 2018. Una prima bozza di decreto era stata bocciata. Poi il testo è stato riscritto e approvato dalla Commissione europea il 26 luglio scorso. La legge prevede delle sanzioni per chi non utilizza i sistemi antiabbandono: una multa di 81 euro, la decurtazione immediata di cinque punti dalla patente e, in caso di recidiva nell’arco di un biennio, la sospensione del titolo da 15 giorni a due mesi.

Articolo Precedente

Migranti, l’Italia è il terzo Paese europeo per numero di stranieri regolarmente residenti: diminuiscono ingressi per motivi di lavoro

next
Articolo Successivo

Roma, 57enne è in chiesa per pregare: un uomo la aggredisce alle spalle e tenta di stuprarla. Arrestato un 34enne

next