Due dei tre commissari hanno ricevuto finanziamenti dall’Inail. E’ il risultato del sorteggio con cui è stata completata la designazione della commissione che dovrà decretare il vincitore del concorso bandito dalla Sapienza per un posto da professore di prima fascia di Medicina del lavoro. Non ci sarebbe nulla di strano se la cattedra non fosse finanziata con 2 milioni proprio dall’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro e se tra i candidati non ci fosse Sergio Iavicoli, direttore del DiMeila, il dipartimento di ricerca che partecipa alla selezione degli studi che ogni anno vengono sponsorizzati dall’ente.

Il Fatto aveva raccontato come 4 dei 7 potenziali commissari indicati il 28 giugno dal dipartimento di Sanità pubblica e malattie infettive che organizza la selezione avessero ricevuto dall’Inail fondi per le loro ricerche. Quel giorno il consiglio dei docenti aveva nominato il membro interno andando a pescare a Bologna Francesco Saverio Violante. Che è legato a Iavicoli a filo doppio: il prof ha condotto programmi di ricerca finanziati da Inail e Ispesl (che Iavicoli ha diretto dal 2006 al 2014, anno in cui le sue funzioni vennero accorpate nel DiMeila) e siede nel cda dell’ICOH, ong di cui il candidato è dal 2003 segretario generale e che ha sede in via Fontana Candida 1 a Monte Porzio Catone, vicino a Roma. Lo stesso indirizzo del DiMeila.

L’ultimo sviluppo della vicenda è arrivato lunedì 9 settembre, giorno in cui gli altri due commissari sono stati sorteggiati tra i sei membri delle due terne di insegnanti designate il 28 giugno. Dal bussolotto è spuntato il nome di Angela Cecilia Pesatori, docente dell’università di Milano responsabile di un Progetto Bric 2016 da 70mila euro “finanziato – si legge sul suo cv – dall’Inail”. Due commissari su tre, quindi, hanno ricevuto fondi dall’ente che finanzia la cattedra, alla quale è candidato il direttore di uno dei suoi due dipartimenti di ricerca. Che, a sua volta, ha un ruolo nell’assegnazione dei finanziamenti: la “valutazione tecnico-scientifica” dei progetti Bric viene effettuata da una commissione (nel 2016 erano 9)“composta da Esperti interni” nominata dal direttore generale “previa designazione congiunta dei Responsabili dei Dipartimenti di ricerca”. Uno dei quali è, appunto, Iavicoli.

“La commissione non è stata ancora nominata“, si legge in una nota inviata dalla Sapienza. Che aggiunge: “Una volta insediata, se gli uffici competenti rileveranno difformità rispetto alla normativa vigente, ivi comprese le cause di incompatibilità, adotteranno le misure previste dalla legge”. Ne siamo certi.

Intanto però l’iter concorsuale merita di essere raccontato. Il 6 novembre 2018 il rettore Eugenio Gaudio sottopone la convenzione Sapienza-Inail alla base del concorso al Senato accademico e quest’ultimo ne affida l’organizzazione a Sanità pubblica. Ma il settore di medicina del lavoro si trova sotto la giurisdizione di un altro dipartimento, il Saimlal (Scienze anatomiche, istologiche, medico-legali e dell’apparato locomotore) sotto cui ricade la Scuola di specializzazione in Medicina del lavoro a cui la cattedra è destinata: in base alla delibera approvata il 21 febbraio 2012 e recepita lo stesso anno nello Statuto, quest’ultimo ha la “pertinenza esclusiva” sul settore concorsuale di “medicina legale e del lavoro” (06/M2) e sui due Settori Scientifico Disciplinari di “medicina del lavoro” (MED/44) e di “medicina legale” (MED/43), che lo compongono e, si legge ancora, “delibera su tutte le procedure (richiesta di bando, nomina membro/i interno/i, chiamata)”.

“Tutta la procedura è perfettamente conforme alle norme di Sapienza, tenuto conto anche delle successive delibere degli Organi collegiali intervenute in materia”, spiega l’ateneo interpellato dal Fatto, senza però dettagliare quali siano nello specifico le determinazioni a cui fa riferimento e da quali organi siano state adottate.

L’intero iter, poi, ha inizio da un altro rapporto di lavoro. A “suggerire”, come si legge nella delibera, durante la riunione del Senato la candidatura di Sanità pubblica come “dipartimento interessato” a organizzare la selezione è stata Antonella Polimeni. La prof è preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria e non ha nulla a che vedere a livello organizzativo né con il Saimlal né con Sanità Pubblica. Però ha un legame professionale con Iavicoli, perché dirige un master dal titolo “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” del quale il direttore del DiMeila è il coordinatore scientifico. Nel 2018, poi, l’Inail ha finanziato con 400mila euro una ricerca sulla sindrome delle apnee notturne condotta dal dipartimento di “Scienze Odontostomatologiche e Maxillo Facciali” che la Polimeni ha diretto per anni e sul quale continua a esercitare la sua giurisdizione in quanto direttore del DAI, il Dipartimento ad Attività Integrata Testa-Collo del Policlinico Umberto I.

Alla fine, quel 6 novembre 2018, la proposta della Polimeni viene accettata dal Senato, che “delibera di identificare nel Dipartimento di Sanità pubblica (…) il Dipartimento interessato alla proposta dell’Inail”. Il documento è firmato dal presidente del consesso: il rettore Gaudio.

m.pasciuti@ilfattoquotidiano.it

Twitter: @marco_pasciuti

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