“Stiamo lottando non soltanto per i nostri diritti, ma per quelli dei lavoratori di tutta Europa”. Da oltre 14 settimane, i centotrenta lavoratori degli stabilimenti tedeschi di Treviri e Horath del gruppo Riva sono in sciopero per protestare contro la mancata applicazione del contratto nazionale: “Il nostro stipendio è inferiore del 20/30% rispetto a quello previsto dal contratto” racconta Georg Rentmeister, uno dei lavoratori che giovedì è venuto a Milano per condividere la lotta con con la Fiom Cgil, la Fim e con il sindacato europeo IndustriAll. “Questa lotta interessa anche l’Italia – racconta Mirco Rota della Fiom Cgil – un passo indietro in Germania potrebbe significare anche per i lavoratori italiani qualche elemento di preoccupazione”. I lavoratori intanto non sembrano intenzionati a far cessare lo sciopero e continuano ad organizzarsi con una cassa di mutuo soccorso per resistere fino a quando l’azienda non si siederà ad un tavolo per la negoziazione. “Chiediamo al governo italiano di fare pressione sulla proprietà – conclude Tanja Sheller – affinché il tavolo si riapra”.

Articolo Precedente

Lavoro, Inps: “Nei primi sette mesi 2019 aumento netto dei contratti stabili del 148%. Trasformazioni su del 57%”

next
Articolo Successivo

Whirlpool Napoli, il presidente della Prs: “Acquisto? Dobbiamo riflettere. Produzione non prima del 2021. Non riassumeremo tutti”

next