“Un organismo abilitato a riunirsi in territorio estero e ad assumere decisioni anche con riferimento alle dinamiche criminali attualmente esistenti nel territorio calabrese”. Sicuramente questo è l’elemento più importante emerso nell’inchiesta Canadian ‘ndrangheta connection che stamattina ha portato all’arresto di 12 soggetti ritenuti affiliati alla ‘ndrina Muià, federata alla cosca Commisso di Siderno ma operante anche in Canada, dove è nota come Siderno Group of Crime. Si tratta di una vasta operazione internazionale di polizia coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia che ha emesso un provvedimento di fermo per associazione a mafiosa transnazionale ed armata, porto e detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, esercizio abusivo del credito, usura e favoreggiamento personale, commessi con l’aggravante del ricorso al metodo mafioso, ovvero al fine di agevolare la ‘ndrangheta.

Più di 150 uomini del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria oggi sono stati impiegati nel blitz che ha riguardato anche numerose perquisizioni in Calabria, Emilia Romagna e Liguria. Nel pomeriggio, in questura a Reggio Calabria (e in collegamento con il Canada) si è tenuta una conferenza stampa nel corso della quale il procuratore capo di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, e l’aggiunto, Giuseppe Lombardo, hanno spiegato i dettagli dell’operazione.

In sostanza si tratta di due indagini autonome, quella italiana condotta dalla Squadra mobile e quella canadese condotta dallo York Regional Police di Aurora, che si sono incrociate. Nei giorni scorsi, la polizia straniera ha arrestato un elemento di spicco della ‘ndrangheta di Siderno. Si tratta di Angelo Figliomeni, detto u briganti, finito in carcere per associazione a delinquere, riciclaggio, usura e gioco d’azzardo.

In Calabria le indagini sono partite dall’omicidio di Carmelo Muià detto Mino, ucciso il 18 gennaio 2018 a Siderno. Uomo di fiducia di Giuseppe Commisso il Mastro, Muià era il boss di contrada Ferraro. Il suo posto fu preso dal fratello Vincenzo Muià (oggi arrestato) che, assieme a Giuseppe Gregoraci, si è recato addirittura a Toronto per capire le reali motivazioni che hanno portato all’uccisione del congiunto. Vincenzo Muià, infatti, si è incontrato con i fratelli Cosimo e Angelo Figliomeni, entrambi latitanti in Canada.

Se da una parte le spiegazioni fornite da questi ultimi non hanno consentito a Muià di sapere chi abbia ucciso il fratello, dall’altra la Dda è riuscita ad accertare l’operatività di strutture a carattere intermedio con funzioni di coordinamento e supervisione, quali la “commissione” o “camera di controllo” di Toronto istituita ed operante nell’ambito del Crimine di Siderno come articolazione intermedia di ‘ndrangheta distaccata dal mandamento ionico reggino nella macro area ruotante attorno alla Regione dell’Ontario in Canada, ma indissolubilmente legata, in una sorta di “blockchain criminale”, alla provincia di Reggio Calabria.

Per gli inquirenti, nel corso dell’inchiesta “si è avuto modo di cogliere come la ‘ndrangheta sidernese, che da moltissimi anni è insediata in Canada, ha bisogno di ricorrere a strutture di comando sovranazionale al fine di governare al meglio assetti complessi in ambiti territoriali molto distanti dalla casa madre”.

“La ‘ndrangheta – afferma il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo – non ha confini decisionali e Siderno non è un ‘locale’ come tutti gli altri, ha competenze che non ha nessuno. Per la prima volta siamo in grado di indicare almeno quattro soggetti che compongono questo organismo intermedio che è la ‘camera di controllo’ di cui avevamo sentore da tempo”.

Per il procuratore Bombardieri, proprio questo “è un dato importantissimo”. “L’inchiesta – aggiunge il magistrato – riguarda le proiezioni internazionali della ‘ndrangheta. Le indagini aprono una finestra sulle dinamiche criminali in Canada”.

“La ‘ndrangheta è una cosa sola – sottolinea l’aggiunto Lombardo -, ma le sue ramificazioni fuori dal territorio di origine richiedono, come in questo caso, nuovi organismi intermedi in grado di intervenire con un certo grado di autonomia per sanare l’insorgere di scontri tra i membri della stessa cosca”.

Nell’operazione Canadian ‘ndrangheta connection, sviluppata negli ultimi due anni, sono finiti in manette esponenti di primo piano della ‘ndrangheta della Locride che, come era emerso anche da altre inchieste, da molti anni ha messo radici oltreoceano. Il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e i sostituti della Dda Simona Ferraiuolo e Giovanni Calamita sono riusciti a delineare gli assetti e l’operatività della famiglia Muià, collegata alla più affermata e risalente cosca Commisso.

Se Siderno è da sempre la casa madre dei Commisso, il Canada negli anni è diventato la principale base operativa della cosca fuori dalla Calabria. Per gli inquirenti, infatti, gli indagati avevano messo in piedi un’articolata struttura di ‘ndrangheta in ambito sovranazionale, un organismo nel grande Stato nordamericano legato alla “locale” di Siderno e allo stesso tempo in grado di organizzare summit mafiosi lontano dalla Calabria per decidere strategie criminali che avevano riflessi nel territorio della Locride.

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