“In Valle e a San Giorgio Morgeto sono in tanti ad aspettarti per ringraziarti per ciò che hai fatto e farai per le nostre comunità. A san Giorgio ti aspettano per la processione alla Madonna di Polsi che ogni anno organizzavi per essere presente il 2 settembre giorno in cui ricorre la Festa”. Lo scrive il direttore della testata locale Aosta Cronaca, Piero Minuzzo, in una lettera pubblicata sul giornale online il primo giorno luglio. Il destinatario? Marco Sorbara, consigliere regionale dell’Union Valdôtaine, arrestato ad Aosta nell’ambito dell’operazione anti ‘ndrangheta “Geena” . “Avrei voluto venire a trovarti; non l’ho fatto per codardia. Sono certo che al vederti non sarei stato in grado a proferire parola e non volevo che fossi tu a farmi coraggio”, scrive il direttore del quotidiano online al politico accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Nella lettera – intitolata: “Un caro saluto e un arrivederci a presto a Marco Sorbara“-Minuzzo spiega che “tenerti in carcere in attesa di chiarire quello che non sai e non sei fa male a chi pensa ai diritti inviolabili dell’uomo che tu hai sempre difeso”.

L’operazione Geena ha colpito la Valle d’Aosta nel gennaio scorso, sedici le persone arrestate dai carabinieri, alcune delle quali ritenuti appartenenti alla ‘ndrangheta e legate alla famiglia Nirta-Scalzone di San Luca, in provincia di Reggio Calabria, da anni al centro di indagini, processi e confische. Marco Sorbara è finito in carcere perché, secondo gli inquirenti, ha ricevuto l’appoggio di Antonio Raso, ritenuto uno dei boss della locale di ‘ndrangheta di Aosta, in occasione delle elezioni comunali del 2015 dopo le quali è stato confermato consigliere e poi assessore alle politiche sociali, prima di diventare consigliere regionale. E il santuario della Madonna di cui si fa riferimento nella lettera è proprio quello della frazione di San Luca, famosa per essere il luogo dove ogni anno, in occasione della festa di settembre, si riuniscono gli esponenti delle principali cosche mafiose calabresi. Una ricorrenza festeggiata anche a più di 1500 chilometri, in Valle d’Aosta

Il consigliere regionale, sospeso dal ruolo dopo l’arresto, rimane in carcere. E il direttore di Aosta Cronaca gli scrive: “Ti hanno sottratto la tua libertà per fatti che a noi paiono più frutto della tua generosità e ingenuità che generati dalla volontà di delinquere”, continua Minuzzo nella lettera. “Penso, caro Marco, che nessuno può esprimere giudizi sulla calabresità, che tu hai coniugato con la valdostanità, come me, che mi sento un calabrese di adozione che per giunta, trascorre lunghi periodi dell’anno poco lontano da tuo amato e indimenticabile San Giorgio Morgeto, può capirti”.

Dopo aver scritto di non voler entrare nel merito dell’inchiesta, il direttore del quotidiano valdostano aggiunge che Sorbara deve avere la forza di “affrontare una realtà che sono certo non è la realtà che altri hanno disegnato su di te”. E, conclude: “A presto Marco e scusami se mi sono permesso di farmi pubblicamente portavoce, dei tanti amici che ti aspettano perché ti stimano come a livello umano ti stimo io hanno la stima che ho per te, attraverso il giornale che politicamente non ti ha mai concesso nulla”.

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