LA PRIMA TELEFOTE NAAL 118 – A quel punto, dopo circa 20 minuti dal colpo, sempre secondo questa versione, Marco è stato portato nella camera matrimoniale. Ciontoli aveva ormai capito che il proiettile era finito nel braccio: “Il primo a sospettare è stato Federico, che ha chiamato il 118”. Il ragazzo ha cercato invano di spiegare agli operatori la situazione, parlando di uno scherzo, ma poi ha passato il telefono alla madre. Poi Marco si sarebbe seduto. “Sembrava stesse meglio – dice – e mi sono convinto ancora di più di poter gestire la cosa”. “È lei che fa annullare la chiamata al 118” gli ricorda Franca Leosini, sottolineando che le consulenze mediche dicono che Marco Vannini ce l’avrebbe fatta se l’ambulanza fosse arrivata. Ciontoli si ferma: “Non mi è mai passata di testa l’idea che Marco stesse rischiando la vita”.

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