Mentre in tutta Europa alla diminuzione dei reati commessi corrisponde una diminuzione dei detenuti, in Italia, come già detto, aumentano. Il tasso di detenzione è cresciuto del 7,5% negli ultimi due anni e dell’1% negli ultimi 10. Al contrario, in Germania è diminuito del 15% e in Spagna del 20%. In media, rispetto agli altri paesi europei, abbiamo una legislazione in materia di droghe tra le più repressive e inefficaci. Solo Grecia e Lettonia hanno una percentuale di detenuti per droga superiore alla nostra (31,1%). In Germania è del 12,6%, in Francia il 18,3. La media europea è del 18%. Rispetto al resto d’Europa siamo anche più “severi”: il 17% delle condanne va dai 10 ai 20 anni, a fronte di una media europea dell’11%. I detenuti senza una condanna sono invece il 34,5% del totale, oltre dieci punti in più della media europea (del 23%). Numeri altissimi se si pensa che in Italia c’è una carenza di organico del 16%. La maggior parte dei dipendenti, poi, è “in divisa” (circa l’83,6% contro il 69,3% della media europea), mentre mancano educatori e mediatori culturali. In media ogni educatore segue 78 detenuti, mentre per ogni mediatore ci sono almeno 120 stranieri.

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