Mirko Zanini è stato ribattezzato il “ragazzo del fiume”. “Da due mesi ripulisco le sponde del Po, vicino a casa mia, riempiendo sacchi della spazzatura con i rifiuti che trovo nella boscaglia e sugli spiaggioni”. Rifiuti portati dal fiume, ma soprattutto da chi frequenta la zona per correre, passeggiare, pedalare e, in barba ai divieti, accendere griglie. Di Cremona, 30 anni, operaio, una compagna, Mirko il tempo libero lo passa così. Niente bar, niente palestra. “Invece dei manubri, ho cominciato a portare sacchi di immondizia, anche di 10 – 15 kg ciascuno. Quattro per volta sulle spalle, due di qua due di là, legati in modo da bilanciarne il peso”. Ogni giorno percorre sette chilometri, avanti e indietro, e riempie una decina di sacchi con plastica, carta, gomma, bottiglie, lattine. Senza dare nell’occhio, e senza aderire ad alcuna associazione di volontariato, Mirko ‘lotta’ quotidianamente contro l’inciviltà. Con un paradosso: “C’è chi raccoglie gli escrementi del proprio cane, li mette nel sacchetto, poi getta via il sacchetto. Ma ti pare normale?”. Mirko non vuole né elogi, né riconoscimenti: “Basterebbe che ognuno facesse la sua parte”. E quando i suoi amici gli chiedono che ci va a fare sul fiume a raccogliere rifiuti, lui risponde così: “Lo faccio per stare bene con me stesso e per lasciare un posto migliore ai nostri figli”

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