C’è un indagato nella nuova inchiesta della procura generale di Bologna sui mandanti e i finanziatori della strage di Bologna. Si tratta dell’ex generale Quintino Spella, oggi novantenne, accusato di depistaggio in relazione alla bomba fatta esplodere nella stazione del capoluogo emiliano il 2 agosto 1980 che provocò 85 morti e oltre 100 feriti.

Spella, che all’epoca era il responsabile del Sisde a Padova, è stato interrogato dai magistrati bolognesi della procura generale. La circostanza è emersa oggi durante l’udienza del processo in Corte d’Assise contro l’ex Nar Gilberto Cavallini, accusato di concorso in strage.

Oggi Spella avrebbe dovuto testimoniare, ma il suo avvocato Luisa Granata ha presentato un certificato medico sostenendo che Spella non è in grado di testimoniare per motivi di salute. È stato lo stesso avvocato a sottolineare che Spella è indagato dalla Procura generale.

L’ex generale è il funzionario del Sisde a cui il magistrato Giovanni Tamburino (che ha testimoniato davanti alla Corte d’Assise in una delle scorse udienze) disse di essersi rivolto dopo aver raccolto, nel luglio 1980, le dichiarazioni dell’estremista di destra Luigi Vettore Presilio. Quest’ultimo gli disse che, di lì a poco, sarebbe stato realizzato un attentato con una bomba “di cui avrebbero parlato i giornali di tutto il mondo”.

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