Musica

Sanremo 2019, breve storia (pettegola quanto basta) del Festival dal 1951 al 1968

Il Festival della canzone italiana sotto i riflettori e dietro le quinte. Breve storia in due puntate, pettegola quanto basta, dell'odiosamata kermesse

di Roberto Casalini

1968 – Louis Armstrong

Vince Canzone per te di Sergio Endrigo in coppia con il brasiliano Roberto Carlos (“La festa appena incominciata è già finita, il cielo non è più con noi…”): è il massimo risultato sanremese della canzone d’autore, finora Gino Paoli e Bruno Lauzi, Giorgio Gaber e Umberto Bindi hanno ottenuto al massimo qualche buon piazzamento medio, per non parlare del povero Tenco. Endrigo non si scompone: dice che ha scritto una canzone abbastanza brutta da piacere al pubblico. Quando si dice l’understatement. Gli occhi di tutti sono però puntati su Louis Armstrong, venuto in Riviera perché gli hanno offerto 15 milioni e può finalmente rifarsi la dentiera. La canzone è Mi va di cantare, Satchmo la storpia gioiosamente, sul palco tenta di improvvisare anche una jam e lo trascinano via quasi di peso. Che altro? Ah sì, è il primo Sanremo di Pippo Baudo, Celentano rompe con Don Backy (secondo e terzo come autore) che lo accusa di truffarlo sui diritti d’autore, c’è l’esordio di Al Bano (eliminato), un nuovo Mogol-Battisti (La farfalla impazzita, eliminato), fuori anche l’incazzatissimo Domenico Modugno. E, sì, debutta come autore Roberto Vecchioni: la canzone è Sera, niente male, affidata alla Cinquetti e a Giuliana Valci.

https://www.youtube.com/watch?v=r5SaLIqtVYA

Sanremo 2019, breve storia (pettegola quanto basta) del Festival dal 1951 al 1968 - 9/9
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