“La terra degli evasori fiscali è la Lombardia. Un problema serio”. Così il procuratore capo di Milano, Francesco Greco, ha definito i dati della voluntary disclosure. Nelle province lombarde, ci sono state il 49,07%” delle 129.565 istanze presentate sul territorio nazionale e sono valse, in termini di capitalizzazione, tra il 47 e il 48 per cento del totale complessivo, pari a circa 60 miliardi di euro.

Intervenendo al convegno su criminalità e tutela delle imprese, nella sede di Bankitalia a Milano, Greco lo ha definito “un problema serio” aggiungendo che la Lombardia “è di gran lunga al primo posto” seguita da Piemonte (13,5% delle domande) ed Emilia-Romagna con il 7,2. “Mi fa piacere pensare – ha poi spiegato il procuratore – che qui si sia creato un network positivo, un circolo virtuoso, tra procura, Guardia di finanza, Agenzia delle entrate e commercialisti” che ha portato a “una maggior richiesta” di emersione.

Per Greco quello della voluntary disclosure è un sistema positivo “perché è difficile aggredire capitali all’estero” e quindi “meglio farli rientrare pacificamente”. In più “ci ha creato un patrimonio informativo enorme, con cui tutt’ora stiamo organizzando per le nostre attività di indagini”. Secondo i dati forniti dall’Agenzia delle entrate nel dicembre 2015, il Paese più gettonato come cassaforte per i soldi sottratti al Fisco è risultata la Svizzera, con un totale di somme emerse per 41,5 miliardi, pari al 69,6% del totale.

Un dato che secondo l’Agenzia delle entrate deve stupire, considerato che tra i migliori clienti italiani delle banche svizzere ci sono proprio i lombardi e che gli accordi tra Roma e Berna hanno reso particolarmente rischiosa la situazione di chi ha un conto nascosto in Svizzera.

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