“Il taglio dei costi della politica deve essere uno dei principali obiettivi della legislatura”. Così Roberto Fico del M5s, neo presidente della Camera dei deputati, nel suo discorso d’insediamento di fronte all’Aula di Montecitorio. “Le istituzioni sono tenute a farsi carico della richiesta di rinnovamento che deve essere la linfa vitale di questa legislatura. Gli squilibri vanno riequilibrati, è ora prioritario superare definitivamente i privilegi“, ha spiegato Fico, leader dell’ala pentastellata più ortodossa. “Sono commosso”, ha esordito, per poi rendere omaggio a Mattarella e salutare la sua predecessora Laura Boldrini. Fico ha sottolineato più volte la volontà di “difendere e riaffermare la centralità del Parlamento” che deve lavorare “nell’interesse e al servizio dei cittadini”. Per poi aggiungere: “Non consentirò né scorciatoie né forzature”. Il discorso del neo presidente della Camera è stato applaudito anche da esponenti dem come il ministro uscente della Cultura Dario Francheschini, della minoranza dem Andrea Orlando, ma ha raccolto una reazione tutt’altro che calorosa da parte renziana. Tanto che Maria Elena Boschi e Luca Lotti, punti di riferimento del giglio magico renziano, non hanno applaudito il discorso inaugurale

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Roberto Fico, dalla Vigilanza Rai alla presidenza della Camera: l’ortodosso M5s che predicava “il ritorno alle origini e senza leader”

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