Festival di Sanremo 2018

Sanremo 2018, Renga-Nek-Pezzali sul palco: storia di questo strano terzetto di iconcine quasi cinquantenni

L’affanno commerciale per tutti e tre si è fatto sentire negli ultimi cinque/dieci anni. E la formula terzetto potrà rivitalizzare e rilanciare delle storie importanti

di Davide Turrini

L’unione fa la forza. Ma che fatica. Nek, Max Pezzali, Francesco Renga arrivano a Sanremo 2018 come superospiti. E qualche solito parsimonioso sanremese dice che di tre ne fanno uno. Può darsi. Intanto la cristallina realtà dei conti con l’oste: Nek è solista da circa 10 milioni di copie vendute. Pezzali sta a dieci pure lui però con l’amico Mauro Repetto, leggasi 883 e Hanno ucciso l’Uomo Ragno, di quei dieci milioni otto, nove decimi li ha raccolti lì. Poi c’è Renga che a queste cifre non c’è mai arrivato.

Tre iconcine quasi cinquantenni, tutte settentrionali, che presero il largo come giovani cantautori sui trent’anni in una spaurita Italia anni novanta/primi duemila. Epoca che vide sparire gradualmente il cantautorato storico e che provò ad erigere carriere su qualche azzeccato tormentone. Operazione riuscita sia per Pezzali/883 (tutta in Italia) e Nek che Laura non c’è (non la Pausini, mi raccomando) l’ha venduta in mezzo pianeta.

Renga, ancora, bello come mamma l’ha fatto, si è fatto conoscere ma non a quei livelli. L’affanno commerciale per tutti e tre, però, si è fatto sentire negli ultimi cinque/dieci anni. E la formula terzetto potrà rivitalizzare e rilanciare delle storie importanti. Se poi si pensa alla storia di Sanremo ci sono almeno un paio di terzetti, in gara ovviamente, che hanno trionfato. Morandi/Ruggeri/Tozzi con Si può dare di più, primo classificato nel 1987, sorta di inno social-solidaristico, pennone e bandiera di una nazionale di calcio cantanti che all’epoca sembrava potesse finire persino in serie A. Una “svolta” sanremese che per almeno due dei tre della band improvvisata significò l’inizio di una nuova fase della propria carriera: Ruggeri raggiunse l’apice con l’album La parola ai testimoni e Peter Pan, Morandi in discreta difficoltà creativa prese slancio e finì con il capolavoro Dalla/Morandi l’anno dopo; mentre Renga, pardon, Tozzi continuò serenamente a vivere delle royalties di Gloria.

Altro terzetto sanremese più recente è Il Volo, vincitore nel 2015. Non proprio anime pop. E abbiamo appena visto come hanno martoriato Canzone per te di Endrigo nella prima serata di questa edizione targata Baglioni. Insomma Nek-Pezzali-Renga duetteranno con Baglioni in Strada facendo. E proprio sulle provinciali, statali e autostrade continueranno per un paio di mesi il loro tour tra arene e palazzetti. Il singolo che li rilancia è stato Duri da battere (non da abbattere, prego) con strofe che sembrano uscite dallo Zecchino d’Oro (“Più forti di orsi giganti alti dai tre metri in su/Di tigri coi denti a sciabola ed enormi mammut/Tanto più grandi di noi”) e un video diretto dai Manetti Bros. che qualche brividino per l’imbarazzo, con Pezzali/Indiana Jones, Nek alla Mission Impossible e il povero Renga/James Bond (sic), l’ha procurato forse anche ai parenti più cari.

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