Matteo Renzi e Maria Elena Boschi sono dei geni. E lo sapevamo. Ma forse non credevamo che lo fossero così tanto. Sogniamo con loro.

– Fanno di tutto per varare (in ritardo) una Commissione banche. Ci credono così tanto che, per presidente, ci mettono Pier Ferdinando Casini. La vogliono unicamente per dare un contentino ai media e farsi belli.

– La Commissione, che concretamente non servirà a nulla se non forse a far perdere le querele alla Boschi, si rivela l’ennesimo autogol renziano. Boschi e derivati temevano Federico Ghizzoni, ma prima di lui, che ovviamente conferma le parole di Ferruccio De Bortoli, arrivano le pietre tombali di Giuseppe Vegas,Vincenzo Consoli e Ignazio Visco. Persino Pier Carlo Padoan sparge sale sulle ferite. E’ gogna, è calvario. E’ torcida. Si vola.

Ghizzoni ha citato anche  Marco Carrai, mentre Visco ha fatto capire che Renzi aveva una fissa per Arezzo. Il giglio magico aveva proprio una fissa per Banca Etruria. Daje.

I renziani, come all’asilo, di fronte al diluvio fingono che ci sia il sole: “Visto? Consoli e Ghizzoni hanno confermato le nostre parole“. Idoli.

Maria Elena Boschi si conferma il più grande parlamentare grillino di questa legislatura: nessuno come lei fa venire voglia di votare M5S (o chiunque tranne il Pd). E’ davvero la nuova Nilde Jotti. Per distacco.

– Mentre il Pd muore, nessuno tra i piddini non renziani muove foglia. Evidentemente son contenti così.

I cortigiani, da LaVia alla Fusani fino al poro Cerasa, continuano a difendere il fortino. Sono meravigliosi.

– Nei sondaggi il Pd crolla: 20% o giù di lì. Lo stesso responsabile della comunicazione Matteo Richetti, convinto che negli incontri di partito non ci sia nessuno che lo filmi (genio), tratta ormai Renzi come il poro schifoso. E’ leggenda inesausta. – Ciò nonostante, a marzo Genny Migliore Presidente del Consiglio, Farinetti al Quirinale e Recalcati nuovo frontman dei Pearl Jam.

Mary Hellen Woods continua a fare più danni della grandine e i sondaggi la accreditano di un potenziale di un milioni di voti: in meno, però. Eppure sta sempre lì. Nessuno, dentro il partito, osa attaccarla. Cosa diamine sa questa donna? Ha visto Sergio Mattarella rubare i Lego a Sandro Gozi? E’ venuta a sapere che da piccolo Orfini si vestiva da Mazinga alle feste in maschera di Drupi? Bah.

Sono aretino, fiero di esserlo e innamorato della mia città: è bellissima. Per questo, ‘sta cosa che Arezzo sia citata quasi sempre per fatti così mesti mi fa venire un giramento di andrearomani che neanche immaginate.

– L’unico a salvarsi, in un tal dramma generalizzato, è Dario Nardella. Ma solo perché Egli è immanente. Egli non vive, bensì trascende. Egli si eleva fino a divenire puro spirito, Faro e Guida. Luce di noi tutti. A marzo lo voto. Forza Dario.

Buona catastrofe.

SALVIMAIO

di Andrea Scanzi 12€ Acquista
Articolo Precedente

Banche, Civati: “Epilogo di una dirigenza Pd che ha perso il controllo di se stessa”

next
Articolo Successivo

Di Maio e lo scouting tra imprenditori del Nord: ‘Uno non vale l’altro’. E annuncia: ‘Noi faremo il ministero del Turismo’

next