Ancora avvelenamenti da tallio a Desio. Dopo le tre vittime dello scorso mese, una coppia di ottantenni è ricoverata per intossicazione da metallo pesante. I due, Alessio Palma (83 anni) e Maria Lina Pedon (81) sono i suoceri di Domenico Del Zotto, figlio di due delle vittime dello scorso ottobre, attualmente ricoverato presso lo stesso ospedale dopo l’avvelenamento da tallio.

Palma si trova all’ospedale di Desio (Monza) da lunedì scorso, quando aveva presentato problemi respiratori e sintomi riconducibili all’intossicazione da metallo pesante. La moglie, invece, è ricoverata da questa mattina con sintomi simili a quelli del marito.

I due ottantenni risiedono a Nova Milanese, stessa città di provenienza delle tre vittime di ottobre, quando l’intossicazione da tallio aveva causato la morte di Giovanni Battista Del Zotto, della moglie Maria Gioia Pittana e della figlia Patrizia. Altre tre persone erano finite in ospedale dove si trovano tutt’ora. I sei erano rimasti avvelenati dopo una vacanza nel cascinale di famiglia a Varno, in provincia di Udine.

In un primo momento gli inquirenti avevano pensato che il metallo potesse trovarsi in qualche alimento all’interno della casa di Varno. L’autorità giudiziaria aveva sequestrato sacchi di patate, zuppe confezionate, filtri dell’aria e campionato la mansarda del casale. Ma gli esami non avevano trovato alcuna traccia del metallo pesante.

Palma e Pedon, però, non hanno mai frequentato la cascina di Varno. Dunque l’ipotesi che l’intossicazione sia avvenuta durante la vacanza è destinata a cadere. La Procura di Monza, che sta ancora aspettando gli esiti delle autopsie svolte sui corpi delle tre vittime, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e lesioni contro ignoti.

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