Il tallio ha fatto la sua terza vittima nella famiglia Del Zotto. È morta questa notte anche Maria Gioia Pittana, colpita da intossicazione del metallo. La donna, 87 anni, era la moglie di Giovanni Battista e madre di Patrizia, deceduti a poche ore di distanza l’uno dall’altra in ospedale a Desio (Monza) il 2 ottobre scorso. La notizia è stata diffusa dalla Direzione Generale dell’Asst di Monza. Nei giorni scorsi era emerso che non era l’acqua del pozzo artesiano di Varmo (Udine), dove la famiglia era stata in vacanza in agosto, la causa dell’avvelenamento

Le analisi di laboratorio eseguite dall’azienda sanitaria 3 “Alto Collinare e Medio Friuli” avevano escluso la presenza del metallo pesante nell’acqua del pozzo che alimenta le utenze della casa di campagna in cui la famiglia Del Zotto aveva trascorso un periodo di ferie. Era caduta così una delle ipotesi che erano state formulare per cercare di spiegare le cause dell’avvelenamento, proseguono gli accertamenti per capire quando, dove e come i Del Zotto abbiano inalato o assunto il potente veleno.

Esclusa la contaminazione dell’acqua, gli inquirenti attendono dunque gli esiti delle analisi degli altri campioni di materiale biologico prelevati nei giorni scorsi nel corso del sopralluogo eseguito nell’abitazione friulana dai Carabinieri della compagnia di Latisana e dai tecnici dell’azienda sanitaria. Sono ancora attesi gli esiti dei test prelevati dagli inquirenti su campioni di escrementi di piccione, di topo, su sacchettini di topicida e animali morti, prelevati nella mansarda e nel fienile del casale di Varmo che non è risultato comunque infestato dai volatili. Gli investigatori stanno esaminando anche delle patate, stoccate in alcuni locali della casa, che si sospetta potrebbero essere contaminate da pesticidi o da topicidi a seguito di una derattizzazione eseguita nel periodo estivo.

Secondo quanto riferito ai Carabinieri dalla badante della famiglia, durante le vacanze tutti avrebbero consumato purè in gran quantità. In particolare Patrizia Del Zotto, vegana e allergica a vari alimenti, era solita nutrirsi con verdure. Nel frattempo, i primi esiti dell’autopsia, disposta dal pm di Monza Vincenzo Nicolini titolare del fascicolo aperto a carico di ignoti per l’ipotesi di omicidio colposo, hanno confermato il decesso per avvelenamento da metallo pesante, riscontrato in altissima concentrazione soprattutto nel corpo della 62enne.

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